- Creato 15 Febbraio 2019
NARDO', IL COMUNE AL FIANCO DEL “MOCCIA”, NO A UN ALTRO ALBERGHIERO A GALLIPOLI
IL COMUNE AL FIANCO DEL “MOCCIA”, NO A UN ALTRO ALBERGHIERO A GALLIPOLI
L’amministrazione comunale ricorrerà al Tar contro l’attivazione dell’indirizzo
NARDO' (Lecce) - L’amministrazione comunale a sostegno della battaglia dell’istituto “Moccia” contro l’attivazione a Gallipoli di un altro indirizzo di studi “Enogastronomia e ospitalità alberghiera”. Anche il Comune di Nardò, infatti, ricorrerà al Tar con i Comuni di Ugento e Casarano e con gli istituti “Bottazzi” di Casarano e “Moccia” di Nardò, contro la delibera di Giunta regionale n. 2468 del 21 dicembre che prevede proprio l’attivazione dell’indirizzo di studi presso l’istituto “Vespucci” di Gallipoli.
La vicenda prende le mosse con la delibera n. 74 del 23 novembre scorso con la quale il Consiglio della Provincia di Lecce ha proposto alla Regione Puglia l’attivazione dell’indirizzo di studi presso l’istituto gallipolino, che la Regione ha accolto approvando, appunto con la delibera del 21 dicembre, il “Piano regionale di dimensionamento della rete scolastica e programmazione dell’offerta formativa per l’anno scolastico 2019/2020”. Una prospettiva che i ricorrenti al Tar ritengono in contrasto con l’equa distribuzione territoriale dell’offerta formativa nel settore alberghiero in provincia di Lecce, che conta già cinque presìdi dello stesso tipo (Lecce, Otranto, Santa Cesarea Terme, Nardò e Ugento), e con elementari principi di buona amministrazione, visto che Gallipoli dista appena venti chilometri da Ugento (sede coordinata dell’istituto “Bottazzi” di Casarano) e dodici da Nardò. In sostanza, l’attivazione di un indirizzo di studi “fotocopia” a Gallipoli inciderebbe pesantemente sulla frequenza degli istituti di Ugento e Nardò e metterebbe a rischio la sopravvivenza degli stessi, che oggi contano rispettivamente 478 e 627 studenti. Peraltro, l’istituto “Moccia” è inserito nei piani regionali di edilizia scolastica, è avviato a un programma di completamento strutturale ed è il perno di un sistema collaudato di accordi e convenzioni con il territorio mediante i quali i laboratori della scuola vengono utilizzati anche da altri soggetti.
“Abbiamo affrontato la questione con la dirigenza scolastica del “Moccia” - spiega l’assessore all’Istruzione Maria Grazia Sodero - e abbiamo convenuto che una battaglia a difesa dell’istituto è sacrosanta. Non c’è una sola ragione tecnica e di buon senso che conforta l’attivazione a Gallipoli di un altro indirizzo “alberghiero”. Tre scuole “fotocopia” in appena trenta chilometri su un territorio in cui ne esistono già cinque, sono davvero una prospettiva senza senso. È evidente che il “Moccia”, così come il “Bottazzi”, rischierebbero di veder compromessa la propria ragion d’essere. Comunque, mentre noi lavoravamo in silenzio, ma con atti e fatti concreti, i soli noti - tifosi delle sciagure - strumentalizzavano anche questa vicenda, accusando l’amministrazione comunale di immobilismo e avendo cura di passare lontanissimi da qualche misera proposta di soluzione al problema. Per non correre il rischio ovviamente di essere di una qualche utilità a Nardò e ai neretini”.
- Creato 30 Novembre -0001
10 FEBBRAIO: IN RICORDO DELLE VITTIME DELLE FOIBE E DELL'ESODO ISTRIANO
Una ricorrenza, il 10 febbraio di ogni anno, per non dimenticare una delle pagine più buie della nostra storia recente, pagine che non possono essere cancellate, ancorchè il ricordo provochi turbamento, dolore e vergogna.
Ventimila, forse trentamila persone, nel periodo settembre 1943 febbraio 1947, furono torturate e uccise a Trieste e nell’Istria controllata dai partigiani comunisti jugoslavi di Tito. E, in gran parte, vennero infoibate, ossia gettate - molte ancora vive - dentro le voragini naturali disseminate sull’altipiano del Carso, le “foibe”.
A sessant’anni di distanza, la Repubblica italiana, con la legge n. 92 del 30 marzo 2004, ha riconosciuto il 10 febbraio “Giorno del ricordo”, al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli Istriani, dei Fiumani e dei Dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
Questi drammatici avvenimenti devono essere radicati nella nostra memoria, ricordati e spiegati alle nuove generazioni.
La celebrazione del giorno del ricordo rappresenta certamente l'occasione "per conoscere e per capire": la conoscenza e la comprensione, infatti, sono le basi da cui partire per "sentirsi integralmente cittadini". E’ stato giustamente detto che “il Giorno del ricordo, per le vittime delle foibe, è un atto di civiltà, un segno della crescita culturale e politica del nostro Paese".
Una ricorrenza, pertanto, il 10 febbraio di ogni anno, per non dimenticare una delle pagine più buie della nostra storia recente, pagine che non possono essere cancellate, ancorchè il ricordo provochi turbamento, dolore e vergogna.
"Ci sono diversi modi per contrastare una scomoda verità - ha scritto nel 2001 Paolo Sardos Albertini, della Lega Nazionale di Trieste -. Quello più facile ed immediato utilizza lo strumento del silenzio: per cancellare il ricordo di ciò che non deve essere ricordato, per impedire che i diretti testimoni parlino di ciò che sanno, per ottenere che gli altri, specie le giovani generazioni, vengano a conoscere quanto accaduto. Il peso di questa condanna, del "silenzio storico", ha gravato per quasi mezzo secolo su una fetta di storia d'Italia".
Ed una delle tante pagine non scritte della nostra storia recente è l'Esodo di 350 mila fiumani, istriani e dalmati che, alla fine della seconda guerra mondiale, mentre tutta l'Italia veniva liberata dall'occupazione nazista, dovettero scappare ed abbandonare la loro terra, le loro case, il lavoro, gli amici e gli affetti, incalzati dalle bande armate juogoslave, e si riversarono in Italia con tutti i mezzi possibili: vecchi piroscafi, carri agricoli, barche, treni di fortuna, macchine sgangherate, a nuoto e a piedi.
Una fuga per restare italiani, una reazione alla violenta naturalizzazione voluta dai partigiani slavi.
Come è giusto ricordare gli orrori dei lager nazisti, così è bene rendere testimonianza di atrocità di analoga gravità, in altri contesti e per responsabilità diverse, di qualsiasi regime, dittatoriale o autoritario, di qualunque epoca.
Gulag, lager, foibe, sono tutti luoghi che l’umanità deve riuscire ad esorcizzare, affinchè non si ripeta, in nessuna parte del mondo, ciò che è successo nel Novecento.
Soprattutto le giovani generazioni che, fortunatamente, non hanno avuto la sventura di dover vivere direttamente, sulla propria pelle, situazioni di indicibile ferocia e disumanità, devono essere aiutate a coltivare quei valori, di libertà, rispetto, tolleranza, che sono decisivi per contribuire alla costruzione di una "identità europea consapevole delle tragedie del passato".
Celebrare la Giornata del Ricordo significa, dunque, - come affermato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella - "rivivere una grande tragedia italiana ... Un capitolo buio della storia nazionale e internazionale che causò lutti, sofferenza e spargimento di sangue innocente, perché tra le vittime italiane vi furono molte persone che nulla avevano a che fare con i fascisti e le loro persecuzioni".
Angelo Losavio
- Creato 23 Gennaio 2019
È il salentino Francesco Sanapo il miglior assaggiatore italiano di caffè
È il salentino Francesco Sanapo il miglior assaggiatore italiano di caffè bottino ricco per il team di Ditta Artigianale al SIGEP - Salone Internazionale Gelateria Pasticceria, Panificazione artigianale e caffè, che si chiude oggi a Rimini.
RIMINI – È il salentino Francesco Sanapo il miglior assaggiatore italiano di caffè bottino ricco per il team di Ditta Artigianale al SIGEP - Salone Internazionale Gelateria Pasticceria, Panificazione artigianale e caffè, che si chiude oggi a Rimini.
Gli esperti di Ditta Artigianale, micro torrefazione e linea di caffetteria specialty, con il supporto di Scuola Masterbar di Caffè Corsini, hanno conquistato il podio in più gare.
Intanto, Sanapo rappresenterà l’Italia ai mondiali di caffè 2019, che si svolgeranno a Berlino dal 6 all’8 giugno, nelle rispettive categorie.
Ma le emozioni per il team Ditta Artigianale non finiscono qui: sul podio anche Francesco Masciullo che si aggiudica il terzo posto al Campionato Italiano Baristi Caffetteria e Eva Palma quinta tra i finalisti nella sfida Latte Art.
Il team di Ditta Artigianale è composto da professionisti cresciuti in Caffè Corsini, ricoprono un ruolo importante in azienda, entrambi infatti, si occupano del controllo qualità che spazia dal controllo dei profili di tostatura al controllo sulle materie prime, fino all’acquisto dei caffè nei paesi di origini.
“Per noi avere due campioni come Sanapo e ancora vedere oggi crescere leve di grande talento come Francesco Masciullo e Eva Palma è motivo di orgoglio. – dichiara Patrick Hoffer, presidente di Caffè Corsini - Dà l’idea che la nostra storia continui e che il futuro possa essere sempre così glorioso. Caffè Corsini supporta dal lontano 2008 questi campioni e continuerà a farlo”.
Torna a vincere Francesco Sanapo, pluripremiato campione baristi (2010, 2011 e 2013), che, dopo anni di stop dalle competizioni (l’ultima volta al mondiale World Barista Championship a Melbourne nel 2013 dove ha portato per la prima volta l’Italia sul podio piazzandosi al sesto posto tra 53 paesi in gara) si è cimentato in una nuova specialità. Ha infatti vinto il campionato Cup Taster 2018, individuando nel minor tempo possibile la tazza contenente un caffè dal gusto differente all’interno di 8 set composti da 3 tazze ciascuno, indovinando 8 tazze su 8. Sanapo, alla guida di Ditta Artigianale e “coffee lover” come ama definirsi (ha persino creato il primo reality dedicato al mondo del caffè, Barista & Farmer), ha preceduto sul podio la campionessa uscente Helena Oliviero, che ha indovinato 7 tazze, e Valentina Montesi.
“È stata la prima volta che gareggiavo alla finalissima di assaggiatori e sono felicissimo di aver vinto! – dichiara un visibilmente entusiasta Francesco Sanapo - Dedico prima di tutto questa vittoria ai miei ragazzi, alla squadra di giovani e talentuosi del team Ditta Artigianale, volevo essere loro da esempio e dimostrare che prima di tutto si compete per mostrare il proprio talento e per far valere la propria crescita personale”.“Durante questa competizione ho messo in pratica il lavoro quotidiano, il mio allenamento è stato assaggiare ogni giorno i caffè di Ditta Artigianale e di Caffè Corsini per capire e saper riconosce al meglio tutte le sfumature del gusto, cosa che pratico ormai da anni.
Questa vittoria significa dare una garanzia in più al cliente, che è sempre il nostro primo pensiero, dimostrando come, insieme alla ricerca della qualità, ci sia una reale e forte competenza”.
Francesco Sanapo è riuscito a unire il proprio lavoro a una maniacale passione per il caffè. Nei numerosi viaggi nei paesi d'origine del caffè Sanapo va alla ricerca delle materie prime più esclusive ed etiche, creando un contatto diretto con ogni singolo produttore, basato sulla fiducia e il rispetto reciproco. Sanapo è stato tre volte campione italiano di caffè, ha partecipato a Melbourne, in Australia, al world Barista Championship, classificandosi sesto barista a livello mondiale. Nel 2013 è iniziata l’avventura di Ditta Artigianale che nasce per dare risalto alla qualità dell'artigianalità italiana, applicata al mondo del caffè. I caffè sono disponibili per l’acquisto nei punti vendita di Firenze (via dei Neri 32/r e in via dello Sprone 5/r) e su www.dittaartigianale.it.
- Creato 08 Febbraio 2019
Luigi Chiriatti presenta a PoggiardoIncontra "Terra rossa d'Arneo"
Sabato 9 febbraio, alle ore 19.30, presso l'Hotel Tesoretto, PoggiardoIncontra, rassegna culturale organizzata dalla Pro Loco di Poggiardo, con Luigi Chiriatti, studioso delle tradizioni popolari salentine.
POGGIARDO (Lecce) - L'occupazione dell'Arneo è una vicenda tanto rilevante quanto poco conosciuta della storia salentina. Per questo se ne vuole parlare, sabato 9 febbraio alle ore 19.30 presso l'Hotel Tesoretto, a PoggiardoIncontra, rassegna culturale organizzata dalla Pro Loco di Poggiardo, con Luigi Chiriatti, studioso delle tradizioni popolari salentine, che, assieme al figlio Paolo, ha curato il volume "Terra rossa d'Arneo", ed. Kurumuny.
A dialogare con l'autore Salvatore Colazzo, Ordinario di Pedagogia Sperimentale presso l'Università del Salento.
L'opera, "Terra rossa d'Arneo, indaga l'imponente movimento di lotta per la terra, culminato nelle occupazioni del 1949-51, in un racconto corale che, oltre la successione cronachistica, mira a offrire un vivo spaccato antropologico, letterario, iconografico e sonoro.
Le interviste (raccolte in uno dei due dischi allegati), condotte da Luigi Chiriatti, restituiscono le voci dirette dei protagonisti di quella stagione: sindacalisti, politici e capipopolo, guida e punto di riferimento per migliaia di braccianti e contadini, che dell'affermazione di una nuova dignità alla vita avevano fatto l'obiettivo della loro esistenza.
Il volume si compone inoltre dei preziosi contributi storiografici di Vito Antonio Leuzzi, Remigio Morelli, Dora Raho, Mirko Grasso e Simone Giorgino e di un corpus di immagini tratto dalla mostra fotografica "Rosso d'Arneo. A 50 anni dalle lotte per la terra nell'Arneo" ideata e realizzata nel 2001 da Mario Vantaggiato.
La presentazione sarà arricchita dalla partecipazione straordinaria di Roberto Governatori, giovanissimo campione del mondo di organetto dìatonico.
PoggiardoIncontra, vuole essere un'occasione per conoscere storie, incontrare persone, confrontarsi su idee con alcuni dei principali protagonisti del panorama letterario, giornalistico, artistico e politico nazionale su temi di grande interesse e attualità, ma anche occasione per far "scoprire" ai suoi ospiti, in un reciproco arricchente scambio, gli aspetti più caratterizzanti del territorio, dai centri storici alle botteghe di artigianato, dai beni culturali e naturalistici alla vita quotidiana che anima le piazze e i circoli.
Media partner della rassegna è Mondoradio Tuttifrutti.
- Creato 04 Gennaio 2019
LIZZANELLO (LE), RIAPERTURA SCUOLE DOPO EMERGENZA FREDDO E NEVE
"In previsione della riapertura lunedì mattina, 7 gennaio 2019, di tutte le scuole di ogni ordine e grado presenti sul territorio di Lizzanello e Merine, la consigliera con delega alla Pubblica Istruzione Paola Buttazzo rende noto che già domani mattina saranno messi in funzione presso gli edifici scolastici tutti gli impianti di riscaldamento."
LIZZANELLO (Lecce) - "In previsione della riapertura lunedì mattina, 7 gennaio 2019, di tutte le scuole di ogni ordine e grado presenti sul territorio di Lizzanello e Merine - è detto in una nota -, la consigliera con delega alla Pubblica Istruzione Paola Buttazzo, di concerto con la dirigente scolastica Maria Assunta Corsini, rende noto che già domani mattina saranno messi in funzione presso gli edifici scolastici tutti gli impianti di riscaldamento.
Ciò per far sì che al loro rientro gli alunni e le alunni, il corpo docente e il personale Ata possano ricominciare le regolari lezioni in un ambiente accogliente e già riscaldato, dopo l’emergenza freddo e neve che ha interessato il nostro paese e l’intera provincia.
La consigliera Paola Buttazzo rassicura genitori, docenti ed operatori scolastici che “si provvederà a riscaldare gli ambienti già a partire da sabato mattina, 5 gennaio, e per l’intera giornata di domenica.
"Sarà mia cura – fa sapere la consigliera - insieme al tecnico comunale Luigi De Dominicis e ad un referente per il comprensivo, effettuare un sopralluogo di controllo per verificare il funzionamento di tutti gli impianti domani pomeriggio nei plessi di Lizzanello e Merine”.
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