Per la prima volta in Puglia il Forum Internazionale sulle Biotecnologie Industriali e la Bioeconomia (Ifib)

Approda, per la prima volta in Puglia, il Forum Internazionale sulle Biotecnologie Industriali e la Bioeconomia (Ifib), uno dei più importanti eventi a livello mondiale dedicati al biotech e alla bioeconomia circolare.

BARI - Approda, per la prima volta in Puglia, il Forum Internazionale sulle Biotecnologie Industriali e la Bioeconomia (Ifib), uno dei più importanti eventi a livello mondiale dedicati al biotech e alla bioeconomia circolare, nuova sfida dell’Unione Europea per contrastare il cambiamento climatico liberandosi dall’uso di fonti energetiche fossili.
L’evento, giunto alla 12a edizione, si svolgerà, in presenza, dal 29 al 30 settembre a Bari, nella sede storica della Camera di Commercio. Ad organizzarlo il cluster italiano della bioeconomia circolare Spring: Assobiotec-Federchimica e Innovhub-Ssi con la collaborazione di Regione Puglia, Puglia Sviluppo e Agenzia Ice.
Circa 200 i delegati provenienti da più di 20 Paesi. Si tratta di attori del mondo industriale, istituzionale e della ricerca che durante il Forum si confronteranno sulle strategie e sulle politiche per compiere una riconversione ambientale che abbia come pilastro la bioeconomia circolare, a partire dalla creazione di specifici codici statistici (Ateco) per la bioeconomia, senza i quali si finirebbe per ridurre o persino annullare l’effetto degli ingenti investimenti pubblici e privati fino ad oggi realizzati.
Il forum sarà animato da una ventina di presentazioni suddivise in diverse sessioni che hanno come tema industrie bio-based, energia, agroalimentare e biomateriali e quattro tavole rotonde, due per ogni giornata, dedicate alla decarbonizzazione della plastica; al ruolo delle regioni nella decarbonizzazione dell’industria; agli investimenti e alle startup; alla decarbonizzazione dell’industria aeronautica. Ifib prevede anche sessioni di incontri b2b in entrambe le giornate, grazie alla collaborazione con l’Enterprise Europe Network.
Tra i relatori, rappresentanti di istituzioni internazionali ed europee quali Ocse, European Research Council, European Innovation Council, ma anche investitori, come l’European Circular Bioeconomy Fund; le Università di Bari e Napoli, le Regioni Lazio e Puglia e moltissime imprese da tutto il mondo. Tra quelle italiane, Eni, Novamont, Lamberti e Nextchem, e le pugliesi Celery, Sestre e Hackustica. La Regione Puglia sarà rappresentata dall’assessore allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci.
Il Forum Internazionale sulle Biotecnologie Industriali e la Bioeconomia, che si svolge nella Settimana Europea delle Biotecnologie, segue al “BioInItaly Investment Forum”, che si è tenuto a Lecce l’11 e il 12 aprile 2022, evento dedicato alle start-up di questo settore. La Puglia si conferma così nucleo attivo e dinamico della nuova economia basata sull’impiego di risorse biologiche rinnovabili.

Cos’è la bioeconomia
La bioeconomia è il sistema che utilizza le risorse biologiche, inclusi gli scarti, per produrre beni ed energia. La composizione settoriale della bioeconomia include la filiera agro-alimentare, la farmaceutica bio-based, legno e mobili a base bio, la bioenergia, i rifiuti biodegradabili, il sistema moda bio-based, chimica, gomma e plastica a base bio, carta e prodotti in carta, ciclo idrico.
In Italia nel 2021 la bioeconomia ha registrato un rimbalzo delle produzioni pari al 10,6%, diffuso a tutti i settori, recuperando pienamente il terreno perso durante la pandemia e raggiungendo 364,3 miliardi di euro, circa 26 miliardi di euro più del 2019. Stabile l’occupazione a 2 milioni di persone. Nel 2022, dopo un primo trimestre ancora caratterizzato da una buona evoluzione, lo scoppio della guerra in Ucraina ha reso lo scenario in cui si muovono le imprese ben più complesso. I rincari dei costi e le difficoltà di approvvigionamento di energia e prodotti agricoli avranno un impatto significativo per alcuni comparti della bioeconomia (agricoltura, pesca, carta e prodotti in carta in particolare). Anche per questo occorre accelerare verso l’adozione di processi produttivi più efficienti sul piano energetico, la produzione diffusa di energia elettrica da fonti rinnovabili ma anche e soprattutto sul riutilizzo delle materie prime seconde, in un’ottica circolare e locale.
(Fonte: La Bioeconomia in Europa. 8° Rapporto – Giugno 2022)

Per ulteriori info:  https://ifibwebsite.com/

Sandrino F.sco Ratta