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Inserito 22 Febbraio 2015
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da Redazione
"Col decreto 'La buona scuola' vogliamo portare la scuola dal '900 al terzo millennio". Così il ministro dell'istruzione Stefania Giannini all'evento "La scuola cambia, cambia l'Italia" organizzata a Roma dal Pd.
ROMA - "Col decreto 'La buona scuola' vogliamo portare la scuola dal '900 al terzo millennio". Così il ministro dell'istruzione Stefania Giannini all'evento "La scuola cambia, cambia l'Italia" organizzata dal Pd.
La ministra ha sottolineato che per troppo tempo ci si è rassegnati "alla babele delle graduatorie".
Il piano del Governo sulla scuola "ha come cardine importante un piano di assunzioni straordinario e la previsione di tornare ad assumere soltanto tramite concorso pubblico".
"Portare un giovane in un'azienda non è un costo: è un investimento e una risorsa fondamentale per l'azienda stessa" ha specificato, aggiungendo: "Non vogliamo che l'italiano diventi la prima lingua straniera parlata in Italia", da qui il rafforzamento dello studio di lettere e matematica.
"A giorni un decreto legislativo - ha detto - darà corpo ad un lavoro intensissimo [...] Vogliamo dare un nuovo progetto educativo all'Italia per una scuola migliore" ha spiegato. E poi un riferimento a "La prima candelina" del governo Renzi " spenta da Poletti con il Jobs Act con il quale si è cercato di tornare alla normalità nel mercato del lavoro, togliendo il precariato e dando lavoro buono all'Italia. Anche nella scuola vogliamo tornare alla normalità con la fine del precariato scolastico".
Nel suo discorso, il ministro ha parlato anche di merito nell'insegnamento: "Fino a sei mesi fa la reazione di fronte a qualsiasi proposta di valorizzazione del merito per i docenti era un 'No'. Ora abbiamo abbattuto un paradigma che sembrava inamovibile. A luglio le scuole presenteranno un rapporto di autovalutazione. E il fatto che l'anzianità non scomparirà del tutto nel decreto non significa che abbiamo rinunciato a misurare e premiare il merito".
L'obiettivo per il governo è "ridare dignità e un ruolo sociale agli insegnanti". "I nostri principali nemici sono stati l'ignoranza e la rassegnazione" ha detto il ministro puntando l'indice contro la piaga del precariato. "A qualcuno ha fatto comodo" ha detto, sottolineando che il fenomeno ha avuto costi di tipo economico ("Nel 2014 abbiamo speso 866 milioni di euro per coprire le supplenze annuali") e anche "un costo sociale".
Giannini ha quindi sottolineato che il progetto del governo prevede anche il potenziamento di alcuni insegnamenti, come Lettere e Matematica ma anche Arte, Musica, le Lingue straniere. E ancora attenzione sarà data alla scuola digitale e al 'sostegno'.
All'evento partecipano anche il premier Matteo Renzi, i vertici del partito, con il vicesegretario Debora Serracchiani, e il responsabile scuola, Davide Faraone. Insegnanti e presidi sono arrivati da tutta Italia.