Test Invalsi: «I grandi paesi e quelli in via di sviluppo valutano alunni, insegnanti, scuole»

«I grandi paesi e quelli in via di sviluppo - dice il sottosegretario all'Istruzione, Marco Rossi Doria - hanno modalità di valutazione. Tutti. Si valutano alunni, insegnanti, scuole. In Germania e negli Stati Uniti, in India, in Brasile, in Corea. Perché mai il sistema scolastico italiano, che promuove o boccia milioni di ragazzi ogni anno, non dovrebbe essere valutato?».

ROMA - Il sottosegretario all'Istruzione, Marco Rossi Doria, reinsediatosi in viale Trastevere, dichiara, in un'intervista a Repubblica, che i test Invalsi servono a «farci capire i punti di forza e di debolezza del nostro sistema» scolastico e che  «in Puglia hanno fatto aumentare le ore di italiano e matematica nelle scuole». 

«I grandi paesi e quelli in via di sviluppo - dice il sottosegretario Rossi Doria - hanno modalità di valutazione. Tutti. Si valutano alunni, insegnanti, scuole. In Germania e negli Stati Uniti, in India, in Brasile, in Corea. Perché mai il sistema scolastico italiano, che promuove o boccia milioni di ragazzi ogni anno, non dovrebbe essere valutato?».

Corretto. Ma i quiz sono il modo migliore?

«Non sono quiz, sono prove di conoscenza e di intelligenza prodotte da insegnanti che per decenni si sono cimentati a scuola, spesso nelle condizioni più difficili. I test Invalsi sono criticati da intellettuali che pensano alla centralità del voto in italiano, come nei Sessanta. Oggi servono prove strutturate. E poi, anno dopo anno, questi test sono migliorati».

A cosa servono davvero i test Invalsi?

«A farci capire i punti di forza e di debolezza del nostro sistema, offrono una quantità di dati straordinaria. In Puglia hanno fatto aumentare le ore di italiano e matematica nelle scuole, e oggi certifichiamo un miglioramento».

Molti insegnanti protestano.

«Si sentono costretti a un lavoro ulteriore non riconosciuto. Bisogna pagare meglio maestri e professori, questo è il punto».