Discariche di Burgesi e Corigliano d’Otranto. Cristian Casili (M5S): “La delibera di modifica del piano rifiuti approvata dalla giunta senza alcun confronto preventivo. Va ritirata”

“L’ampliamento della discarica di Burgesi e la messa in esercizio dell’impianto di Corigliano d’Otranto sono questioni di fondamentale importanza per il Salento. La modifica sostanziale del piano rifiuti, è un atto irrituale, di cui i consiglieri regionali hanno saputo a delibera approvata e senza alcun confronto preventivo


BARI - “L’ampliamento della discarica di Burgesi e la messa in esercizio dell’impianto di Corigliano d’Otranto sono questioni di fondamentale importanza per il Salento. La modifica sostanziale del piano rifiuti, è un atto irrituale, di cui i consiglieri regionali hanno saputo a delibera approvata e senza alcun confronto preventivo. Un modo di fare che non possiamo accettare, dal momento che parliamo di decisioni politiche, da cui però la politica è stata tenuta fuori. Continueremo a portare avanti la richiesta di ritiro immediato della delibera”.

 

Lo dichiara il consigliere del M5S Cristian Casili, a margine dell’audizione da lui richiesta in V Commissione sull’ampliamento della discarica di Burgesi e sulla messa in esercizio della discarica di Corigliano d’Otranto. 

 

“Siamo in un periodo di forte crisi idrica senza precedenti - continua Casili - e la discarica di Corigliano d’Otranto, come quella di Ugento, poggia su una piattaforma carsica fonte di acqua per quasi tutto il Salento. L’acqua proveniente dall’emungimento della falda alimenta i rubinetti dei cittadini della nostra provincia,  e per tale motivo non possiamo assolutamente correre il rischio di fonti inquinanti per i nostri pozzi.

Abbiamo definitivamente chiarito che di fatto  la nostra regione non si trova in uno stato di emergenza, e la prefigurazione di uno scenario di pre emergenza  non può giustificare  la decisione dell’apertura di Corigliano e del sopralzo dell’impianto di soccorso di Burgesi. 

La discarica di Burgesi è da anni attenzionata visti i danni alla salute e all’ambiente prodotti. Non ci si può limitare a dire che non esistono soluzioni alternative e che ai Comuni verrà corrisposta una indennità, che è ben poca cosa rispetto a quello che sarà costretto a sopportare l’intero Salento. Auspico che tutti consiglieri regionali della nostra provincia, di maggioranza e minoranza, facciano fronte comune nel chiedere il ritiro della delibera e mettere la parola fine alle due discariche, rassicurando le comunità locali e le amministrazioni del territorio, pronte ad impugnare la delibera al Tar. S

i rispetti la volontà dell’organo legislativo che è il consiglio regionale, evitando che prevalgano decisioni che non sono passate al vaglio dell’assemblea”.