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Inserito 24 Marzo 2025
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da Redazione
“Il Salento è già stato avvelenato dalle discariche autorizzate e abusive, che hanno causato una tremenda escalation di tumori. E dunque abbiamo ribadito il nostro no senz’appello all’apertura dei siti di Ugento e Corigliano”
BARI - Nota del consigliere regionale di Fratelli d’Italia Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani verso Fratelli d’Italia.
“Profonda delusione e amarezza: sono i sentimenti che mi pesano sul cuore, dopo aver ascoltato in audizione – la seconda in due settimane, convocata su nostra richiesta in Commissione Ambiente – il no dell’assessora Triggiani alla nostra richiesta di ritirare la sciagurata delibera dell’11 febbraio scorso con cui la Giunta regionale ha deciso l’ampliamento della discarica di Ugento e la messa in esercizio dell’impianto di Corigliano d’Otranto.
Due siti a distanza di trenta chilometri, sulla falda acquifera a cui attingono i rubinetti dell’80% della provincia di Lecce.
Il primo, in attività per quasi trent’anni, chiuso per saturazione a fine 2021 dopo aver accolto il doppio dei volumi di rifiuti per cui era stato progettato, dovrebbe riaprire per far posto ad altri 190mila metri cubi di spazzatura.
Il secondo, mai entrato in attività perché potenzialmente pericoloso, dovrebbe aprire nonostante i rischi per l’ambiente e la salute certificati persino dal Cnr.
Abbiamo detto no da subito a questa delibera di revisione del Piano rifiuti del 2021, che fu votato con il nostro voto contrario e che ora è stato modificato in peggio, sulla testa e sulla pelle dei cittadini del Salento.
L’assessora ha detto in Commissione che sono provvedimenti necessari per far fronte allo stato di pre-emergenza rifiuti in cui versa la Puglia, che rischia di ritrovarsi con la spazzatura per strada perché gli impianti pubblici previsti non sono stati ancora realizzati e perché si è dovuta chiudere la discarica di Autigno nel brindisino.
Noi abbiamo replicato che il Salento è già stato avvelenato dalle discariche autorizzate e abusive, che hanno causato una tremenda escalation di tumori. E dunque abbiamo ribadito il nostro no senz’appello all’apertura dei siti di Ugento e Corigliano.
Siamo pronti alle barricate e sosterremo le battaglie dei Comuni in tribunale. Non possiamo ignorare il grido di angoscia che arriva dai cittadini, esausti e umiliati dall’offerta di sconti sulla Tari a compensazione dei disagi patiti dai territori che ospitano le discariche.
Altro che disagi, qui è in gioco la salute e la vita delle persone! E bene hanno fatto i sindaci intervenuti in Commissione a rifiutare questo vergognoso piatto di lenticchie.
La verità è che la Regione ha fallito la politica ambientale, non è stata capace di chiudere il ciclo dei rifiuti e non ha realizzato impianti pubblici ingrassando il partito delle discariche. Noi abbiamo proposto una visione alternativa per uscire da questa eterna emergenza: piccoli impianti pubblici per ogni Aro, e termovalorizzatori di ultima generazione sul modello di Paesi virtuosi che hanno saputo trasformare i rifiuti in risorsa.
Invece la Regione Puglia resta impantanata in un sistema medievale, e quando non sa dove mettere i rifiuti pretende di scaricarli nel Salento, continuando a trattarlo come pattumiera della Puglia.
Di fronte a questo fallimento abbiamo chiesto un’assunzione di responsabilità politica con le dimissioni dell’assessora Triggiani e il ritiro della delibera del febbraio scorso da parte di Emiliano.
Il presidente dia ascolto all’urlo di disperazione del Salento e alla rabbia dei cittadini che si sentono presi in giro, ai quali era stato promesso che il sito di Ugento sarebbe stato bonificato e la discarica di Corigliano non sarebbe mai entrata in funzione.
Ci metta la faccia, presidente Emiliano, abbia il coraggio di affrontare il disastro della gestione dei rifiuti senza addossarne la croce sul Salento”.