“Se la Puglia ha sete, il Salento di più. Nel Consiglio monotematico di oggi dedicato all’acqua ho posto questioni concrete che pesano sul mondo agricolo del mio territorio, flagellato dalla Xylella rispetto ad altri”
BARI - Nota del consigliere regionale di Fratelli d’Italia Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani verso Fratelli d’Italia.
“Se la Puglia ha sete, il Salento di più. Nel Consiglio monotematico di oggi dedicato all’acqua ho posto questioni concrete che pesano sul mondo agricolo del mio territorio, flagellato dalla Xylella rispetto ad altri.
Nei terreni dove si sono dovuti abbattere gli ulivi infetti per impiantarne altri resistenti al batterio, il fabbisogno di acqua è aumentato notevolmente perché si tratta di colture più intensive. Ma l’acqua scarseggia, e quando arriva ha costi insostenibili.
E qui torniamo sul problema delle mancate manutenzioni di canali e bacini per garantire acqua agli agricoltori e contrastare il rischio idrogeologico. Un compito che spetta al Consorzio di bonifica Centro Sud Puglia ma che, come ben sappiamo, non viene svolto da anni.
Ecco perché abbiamo chiesto con una mozione la sospensione del pagamento del tributo 630, e oggi abbiamo avuto garanzia che verrà portata in aula nel prossimo Consiglio del 1° aprile. Ci auguriamo che sia la volta buona per scrivere la parola fine sulla richiesta di un tributo iniquo, a fronte di un servizio non reso, e chiediamo al Governo Emiliano di assumersi la responsabilità di questa scelta.
Nel mio intervento ho chiesto anche all’assessore Pentassuglia di spiegare come funzionerà il protocollo d'intesa fra Regione Puglia, Arif e Consorzio di bonifica, approvato dalla Giunta regionale. Chi farà cosa, e con quali mezzi e uomini?
L’assessore ha parlato di collaborazione produttiva e di condivisione di mezzi, senza prevaricazioni e invasioni di campo. E su questo vigileremo, perché temiamo che l’Arif vada a fagocitare il Consorzio e le su competenze.
Abbiamo anche evidenziato il problema della gestione affidata ad Aqp dell’Acquedotto rurale. Una rete che produce perdite per 8 milioni di euro all'anno. Chi si farà carico da quest'anno della gestione? Su questo l’assessore non ha risposto, ma ha sottolineato che il passaggio ad Acquedotto Pugliese richiede procedure lunghe e complesse. E intanto, temiamo che a subire i costi e gli aumenti saranno gli agricoltori e le attività produttive del comprensorio rurale.
Con la crisi idrica che si annuncia peggiore di quella già tremenda dell’anno scorso, ho posto il problema del costo esorbitante del rinnovo dei pozzi irrigui scaduti, insostenibile per molte imprese agricole che hanno sospeso gli emungimenti durante gli anni della Xylella.
Mi sono anche fatto portavoce di una proposta concreta del Movimento Spontaneo Agricoltori Salentini: creare una decina di postazioni ben distribuite sul territorio, dove poter attingere l’acqua per uso irriguo.
Alle aziende agricole al tappeto bisogna garantire l’acqua necessaria per rimettersi in piedi, ed esentarle dal pagamento di un tributo per servizi non resi – lo ribadiamo – è una misura di giustizia su cui daremo battaglia nel prossimo Consiglio regionale, nonostante l’opposizione ribadita oggi dall’assessore Pentassuglia”.