OLIO D'OLIVA, ON. RAFFAELE FITTO (FDI-ECR): "DALL'EUROPA ALTRI 6,2 MILIONI PER AIUTARE L'OLIVICOLTURA TUNISINA. SECONDO NOI E' CONCORRENZA SLEALE. ABBIAMO SCRITTO ALLA COMMISSIONE UE"

"Abbiamo chiesto alla Commissione Europea di poter effettuare una valutazione delle misure fino ad ora adottate per determinare eventuali effetti sul settore olivicolo europeo e valutare una sospensione temporanea dell'accordo tra Ue e Tunisia".

LECCE - Interrogazione del presidente del gruppo europeo ECR-Fratelli d'Italia, on. Raffaele Fitto, alla Commissione Europea sui fondi per olivicoltura della Tunisia.

"La Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS) ha concesso un prestito di 6,2 milioni di euro a Compagnie Générale des Industries Alimentaires (COGIA) per lo sviluppo dell'olivicoltura della Tunisia. I fondi europei permetteranno a Cogia di aumentare l'approvvigionamento, l'imbottigliamento e le esportazioni.

"Con quest'ultimo sono sei i progetti finanziati da BERS per l'olivicoltura di Tunisi dal 2017 ad oggi. Questo supporto alla filiera olivicola tunisina si aggiunge alle già diverse misure commerciali adottate nel recente passato in materia di quote e dazi al fine di facilitare l'accesso di olio di oliva prodotto in Tunisia nel mercato europeo. E' fondamentale intervenire a tutela del settore olivicolo italiano che sta attraversando un periodo di forte crisi caratterizzato da alti costi di produzione, bassi prezzi di vendita e rese produttive fortemente influenzate dalle avversità climatiche.

"Per questo motivo come delegazione di Fratelli d'Italia abbiamo chiesto alla Commissione Europea di poter effettuare una valutazione delle misure fino ad ora adottate per determinare eventuali effetti sul settore olivicolo europeo e valutare una sospensione temporanea dell'accordo tra Ue e Tunisia e di prevedere misure, in collaborazione con gli Stati europei, a tutela della qualità del prodotto e della salute dei consumatori, per garantire che i prodotti importati rispettino le regole tese ad assicurare gli standard di qualità e di produzione europei, e contrastare quindi fenomeni di concorrenza sleale"