MRS, EOLICO OFFSHORE: “NO FORTE E CONVINTO, FAREMO LE BARRICATE”

"Vogliamo gridare il nostro NO forte e convinto all’eolico offshore, NO contro il progetto che consentirebbe la costruzione di un parco eolico marino galleggiante al largo delle nostre coste."
 
OTRANTO (Lecce) - Nota degli amministratori del Movimento Regione Salento di Santa Cesarea Terme, Castro e Otranto, Valentina De Santis, assessore comunale Castro, Maria Corvaglia, Ivan Maschio, Sergio De Notarpietro, consiglieri comunali Santa Cesarea Terme, Serena Paoletti, consigliera comunale di Otranto.
“Vogliamo gridare il nostro NO forte e convinto all’eolico offshore, NO contro il progetto che consentirebbe la costruzione di un parco eolico marino galleggiante al largo delle nostre coste.
È veramente inquietante lo scenario prospettato da questa possibile installazione di pale eoliche e non sarà di certo la notizia di un posizionamento senza trivellazione a farci stare tranquilli, senza parlare poi del cavidotto che passerebbe in località La Fraula, in territorio di Santa Cesarea Terme.
Incredibile pensare di posizionare questi giganti tra i 10 ed i 25 chilometri dalla costa e dunque laddove potevamo ammirare le bellissime montagne dell’Albania sullo sfondo, i nostri sguardi troveranno le immagini sfocate di questi obbrobri galleggianti.
Sfregi su sfregi, dal paesaggio al territorio, e danni incalcolabili d’immagine. E senza poter sapere o valutare l’impatto che questo impianto avrebbe sulla fauna ittica e sulla pesca, che rimane mezzo di sostentamento per tante famiglie salentine.
Siamo veramente allibiti per come, nel nome della transizione ecologica, si possa pensare di creare questi mostri che potrebbero distruggere mare e paesaggio, nel nome del futuro e della tecnologia.
Infine vogliamo sottolineare che nessuna mancia, nessun accordo su un ipotetico ristoro, potrebbero farci cambiare idea. A tal proposito troviamo di cattivo gusto anche la promessa di 1.500 posti di lavoro diretti all’avvio del cantiere che, da quel che leggiamo, potrebbe essere fissata per il 2030.
Diciamo NO e porteremo avanti con convinzione e coerenza un principio inopinabile: la tutela del paesaggio e dei suoi abitanti. Basta, non possiamo assistere inermi alla svendita dei nostri beni più preziosi alle multinazionali, per inseguire un futuro che non vediamo per niente green ma anzi totalmente nero per il Salento.
Chiediamo che questi progetti siano rispediti al mittente e siamo pronti a fare le barricate contro l’ennesimo scempio annunciato del nostro territorio”.