Fondazioni culturali. Antonella Laricchia (M5S): “Serve svolta sul fronte del sostegno pubblico: dotiamo i cittadini di un budget di cultura”

"La mia proposta è quella di dotare i cittadini di un budget di cultura, così diventerà più chiaro e diretto il messaggio politico dell’invito a nutrirsi di cultura e si lasceranno liberi i fruitori di scegliere la fonte culturale che preferiscono”.

 

BARI - “Dalle audizioni dei rappresentanti delle Fondazioni Culturali avvenute finora, sono emerse tante buone pratiche nella gestione delle stesse, ma anche la necessità di maggiori fondi per il personale, in modo da poter svolgere più attività. Per questo e per far sì che la cultura diventi un settore sempre più strategico ritengo importante una svolta sul fronte del sostegno pubblico alle Fondazioni Culturali partecipate della Regione, affiancando a un modello che sostiene l’offerta di cultura un altro modello che ne sostiene la domanda. La mia proposta è quella di dotare i cittadini di un budget di cultura, così diventerà più chiaro e diretto il messaggio politico dell’invito a nutrirsi di cultura e si lasceranno liberi i fruitori di scegliere la fonte culturale che preferiscono”.

 

Lo dichiara la consigliera del M5S Antonella Laricchia a margine del tavolo sulle Fondazioni Culturali Partecipate della Regione, in cui oggi sono stati auditi  il Presidente della Fondazione Giuseppe Di Vago di Conversano Gianvito Mastroleo, il Segretario generale Filippo Giannuzzi  e la componente del CdA Daniela Mazzucca.

 

“Oggi ho già esposto la mia idea durante il Tavolo ai rappresentanti della Fondazione Di Vagno- continua Laricchia - e nelle prossime sedute chiederò suggerimenti ai relatori e invierò mail a chi abbiamo già ascoltato per raccogliere proposte anche da loro. Contemporaneamente, la Regione dovrebbe concentrarsi sullo stanziamento di risorse per aiutare le fondazioni culturali ad assumere professionisti che coordinino le attività di comunicazione, utili a promuovere le loro attività e anche i fundraiser perché siano sempre più autonomi e dediti all’acquisizione di risorse pubbliche e private. Ecco la sfida per il settore culturale. Io sono pronta a fare la mia parte, confrontandomi con gli operatori del settore. Spero che tutta la politica sia pronta per questo progetto”.