COVID, FRATELLI D’ITALIA: "LA SINISTRA E IL MINISTRO SPERANZA METTONO NERO SU BIANCO CHI DEVE ESSERE SALVATO E CHI NO"

"Qualcuno lo aveva ipotizzato e già così faceva inorridire: se ci fosse un solo posto letto di terapia intensiva scegliamo il più giovane. Una sorta di selezione non della razza, ma di chi curare o meno in base all’età! Davvero da brividi ...".

 

BARI - Dichiarazione congiunta dei consiglieri regionali di Fratelli d’Italia (Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Renato Perrini, Francesco Ventola e il capogruppo Ignazio Zullo) che presenteranno una mozione per sollecitare governo regionale a prendere posizione su quanto contenuto nel Piano Pandemico del ministro Speranza.

"Qualcuno lo aveva ipotizzato e già così faceva inorridire: se ci fosse un solo posto letto di terapia intensiva scegliamo il più giovane. Una sorta di selezione non della razza, ma di chi curare o meno in base all’età! Davvero da brividi, convinti come siamo che l’assistenza deve essere universalistica e chi è preposto all’organizzazione del sistema – vale a dire i vertici del sistema sanitario, non certo gli operatori o i medici – deve assicurare a tutti uguale diritto di accesso alle cure.

 

“Per questo leggere, a pagina 25 del Piano pandemico predisposto dal ministro Roberto Speranza ‘Quando la scarsità rende le risorse insufficienti rispetto alla necessità, i principi di etica consentono di fornire trattamenti necessari preferibilmente a quei pazienti che hanno maggiori probabilità di trarne beneficio, ci ha davvero raggelato il sangue nelle vene: chi salvare o meno non dovrebbe mai essere una scelta che un medico è chiamato a fare. E comunque non può essere una possibilità scritta in un piano ministeriale.

 

“A questo punto ci chiediamo: cosa sarebbe accaduto se lo avesse scritto un ministro di destra? In linea con il pensiero espresso dall'on. Marcello Gemmato, responsabile nazionale del Dipartimento Sanità di Fratelli d'Italia, presenteremo una mozione urgente atta ad impegnare il presidente Michele Emiliano a contrastare una siffatta visione della Sanità della sua parte politica".