NARDO', LORENZO SICILIANO (PD): "FOGNA DI PORTO CESAREO E SCARICO A MARE, OLTRE AL DANNO LA BEFFA. DA MELLONE E I SUOI DANNI AMBIENTALI CHE PAGHEREMO PER ANNI"

"Il Sindaco Mellone e la sua maggioranza hanno vinto la campagna elettorale del 2016 garantendo ai neretini l'eliminazione dello scarico a mare e l'impedimento del collettamento dei reflui fognari di Porto Cesareo, raccogliendo 3500 firme. Ora Mellone abbia la dignità di compiere un solo atto: chiedere scusa ai cittadini di Nardò e dimettersi."

 

NARDO' (Lecce) - Nota del consigliere comunale del Pd Lorenzo Siciliano.

"Con la definitiva pronuncia del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, si pone una pietra tombale sul fantomatico progetto "scarico zero".

Per anni sono state raccontate menzogne da Mellone, la sua maggioranza e personaggi che si sono mascherati da sedicenti ambientalisti per poi finire ad occupare la poltroncina di portavoce del Sindaco con tanto di stipendio quinquennale.

Persone che hanno sfruttato la buona fede dei neretini per un indegno tornaconto elettorale.

Oggi il tempo rimette al proprio posto la verità, restituisce dignità a chi ha dovuto subire infamie di ogni genere, calunnie ed offese per aver sostenuto una tesi fondata su ciò che la legge impone, sulle norme in materia ambientale e sui regolamenti regionali.

Ma andiamo per ordine, perché è quanto mai necessario ripercorrere la cronistoria dei fatti.

Il Sindaco Mellone e la sua maggioranza hanno vinto la campagna elettorale del 2016 garantendo ai neretini l'eliminazione dello scarico a mare e l'impedimento del collettamento dei reflui fognari di Porto Cesareo, raccogliendo 3500 firme.

Nel 2017, appena un anno dopo, sono stati capaci di tradire i neretini su entrambe le garanzie date in campagna elettorale, approvando un progetto di fattibilità che prevedeva il collettamento della fogna di Porto Cesareo al depuratore di Nardò ed il mantenimento dello scarico della fogna a mare nel medesimo tratto di costa in cui è presente oggi, a Torre Inserraglio.

Votammo orgogliosamente contro quel ridicolo progetto, motivando la nostra scelta, come sempre siamo abituati a fare, sulla base dell'illogicità e dell'infondatezza normativa che distingueva quel progetto.

Nonostante ci fu qualche solito imbroglione, ormai noto a questa Città, che tentò di far passare il messaggio che lo scarico a mare sarebbe stato eliminato, spiegammo chiaramente che lo scarico esisteva eccome e a confermarlo fu proprio la Dirigente del dipartimento infrastrutture, mobilità e lavori pubblici della Regione Puglia, Ing. Barbara Valenzano, durante il Consiglio Comunale del 10/04/2017.

Ribadimmo come lo stesso progetto sarebbe dovuto essere in linea con la normativa vigente italiana ed europea, tenendo conto delle eventuali manifestazioni d'interesse di Arif e consorzio di bonifica per ciò che atteneva l'altrettanto fantomatico riutilizzo dei reflui in agricoltura.

E non si poteva in alcun modo bypassare la modifica del piano di tutela delle acque, la deroga da parte del Ministero dell'ambiente, il decreto legislativo 152/06 e il decreto legge Sud, convertito in legge n.18/2017, come in realtà avvenne.

Condizioni che ci portarono ad esprimere un voto convintamente contrario.

Oggi il Ministero dell'ambiente che ha ovviamente negato la deroga fantascientifica richiesta dalla Regione e dai suoi improbabili tecnici. ci fornisce, in conclusione, un esito nefasto per il nostro mare, frutto della sciatteria, dell'incompetenza e delle menzogne di Mellone e i suoi: lo scarico a mare continuerà ad esserci con l'aggravante dei reflui fognari di Porto Cesareo.

Una richiesta, quella della deroga, stroncata dal Ministero, e bollata come "una deroga priva di qualsiasi fondamento giuridico e normativo."

Il tempo ristabilisce sempre la verità, come detto, e rimette al loro posto i bugiardi.

Se non fosse che a pagarne le spese è il nostro ambiente e la qualità del dibattito pubblico, queste figuracce forse servirebbero davvero a far comprendere ai neretini chi si ritrovano ad amministrare la Città in cui abitano e in cui crescono i loro figli.

Ora Mellone abbia la dignità di compiere un solo atto: chiedere scusa ai cittadini di Nardò e dimettersi."