"La Regione ha prodotto un danno non solo alla fauna selvatica, compromettendo la tutela del patrimonio faunistico e della biodiversità territoriale, ma, per accontentare le associazioni venatorie, ha finito per danneggiare gli stessi cacciatori ...".
BARI - “Dopo i ritardi nella definitiva approvazione del piano faunistico venatorio, l’impugnativa da parte del Governo nazionale della legge con la quale è stata consentita la possibilità per i cacciatori residenti in Puglia di esercitare la caccia alla fauna migratoria per 20 giornate per annata venatoria in ATC diversi da quello di residenza e le carenze della vigilanza venatoria, arriva l’ennesima certificazione del fallimento della Regione in materia di tutela della fauna selvatica. Una bocciatura che sottolinea, ancora una volta, la necessità di una maggiore attenzione negli atti che disciplinano la caccia”.
Lo dichiara il consigliere del M5S Gianluca Bozzetti, in seguito alla sospensione fino al prossimo 24 ottobre del calendario venatorio della Regione Puglia da parte del Consiglio di Stato.
“Il calendario venatorio regionale - continua il pentastellato - approvato (come sempre) in forte ritardo rispetto alla data del 15 giugno prevista dalla legge, aveva disposto che l’apertura della stagione fosse fissata al 15 settembre 2019 per i residenti in Puglia e aveva tra l’altro previsto la preapertura della stagione venatoria nei giorni 1, 4 e 11 settembre anche per alcune specie considerate a rischio. Una deroga a cui ci siamo dichiarati da subito fortemente contrari, tanto da aver inviato una richiesta di chiarimenti all’ufficio regionale competente anche in seguito alla sospensione dei calendari venatori della Regione Abruzzo e della Regione Marche, da parte dei rispettivi TAR, proprio con riferimento alle criticità riscontrate nelle disposizioni che prevedevano la preapertura della stagione venatoria per alcune specie, in ragione del prevalente interesse pubblico generale alla conservazione della fauna selvatica. Lettera a cui, come spesso accade, non abbiamo ricevuto alcuna risposta”.
Bozzetti ricorda come non solo manchi un piano di gestione che contrasti il cattivo stato di conservazione delle specie, ma la Regione, senza necessari studi e approfondimenti, continui ad autorizzare la caccia a specie a rischio al di fuori dei periodi consigliati nelle raccomandazioni, discostandosi dai pareri tecnico-scientifici dell'Ispra, che seppur non vincolanti, richiedono una dettagliata motivazione per il mancato rispetto.
“Così operando - incalza Bozzetti - la Regione ha prodotto un danno non solo alla fauna selvatica, compromettendo la tutela del patrimonio faunistico e della biodiversità territoriale, ma, per accontentare le associazioni venatorie, ha finito per danneggiare gli stessi cacciatori che non potranno esercitare per quasi un mese la loro attività nonostante le spese sostenute. Tutto questo è aggravato dalle persistenti criticità in merito alla concreta operatività del Nucleo di Vigilanza Ambientale della Regione Puglia e delle guardie venatorie volontarie, che bisogna rendere concretamente operativi quanto prima per importanti esigenze di prevenzione e repressione dei reati ambientali e di vigilanza venatoria. Viste le tante criticità in materia di attività venatoria e tutela faunistica ci aspettiamo che l’assessore all’Agricoltura Emiliano intervenga il prima possibile. I fallimenti con le altre deleghe però non lasciano ben sperare.”