La Direzione nazionale del Partito democratico ha approvato per acclamazione all'unanimità l'ordine del giorno che riassume di fatto la linea e la relazione del segretario Nicola Zingaretti: sì ad un governo con una base larga e "no ad accordicchi".
ROMA - La Direzione nazionale del Partito democratico ha approvato per acclamazione all'unanimità l'ordine del giorno che riassume di fatto la linea e la relazione del segretario Nicola Zingaretti: sì ad un governo con una base larga e "no ad accordicchi".
Domani mattina l'appuntamento al Quirinale per le consultazioni con il capo dello Stato Sergio Mattarella.
Zingaretti: "No a governo di transizione ma forte"
"Non credo in un governo di transizione che porti al voto. Sarebbe rischioso per i Democratici e anche per il Paese. Ora tocca a noi muoverci e indicare una strada. Dentro il percorso di consultazione dobbiamo dare la disponibilità se c'è la possibilità di una nuova maggioranza parlamentare in grado di dare risposte serie ai problemi del Paese".
Lo ha detto Nicola Zingaretti nella relazione alla Direzione del Pd. Il segretario ha poi commentato il discorso del presidente Conte: "Il governo ha terminato il suo percorso tra insulti e urla e con un tardivo racconto da parte del Presidente Conte dell'irresponsabilità istituzionale del principale protagonista del suo Esecutivo.
Di fronte alla situazione drammatica del Paese, abbiamo il dovere come forza democratica di dare disponibilità e verificare se esiste la possibilità di dare vita a una maggioranza parlamentare nuova, forte, di discontinuità e di larga base parlamentare che convinca le persone delle nostre ragioni.
La nostra proposta deve essere chiara - ha ribadito - lineare trasparente per evitare a tutti coloro che tenteranno questo esperimento l'accusa di trasformismo. No a una confusa ammucchiata".
Il segretario Dem chiude quindi a qualunque ipotesi di accordicchio: "Deve essere il migliore governo possibile. In caso contrario nessun accordicchio temporaggiatore, la strada maestra sarà il voto. Per costruire una strada della speranza".
Zingaretti sottolinea la necessità di una "verifica per costruire un programma possibile, condiviso da un'ampia maggioranza parlamentare. Verificheremo alla luce del sole queste condizioni che, se non si realizzeranno, porteranno il Paese a elezioni anticipate", dice il leader del Pd.
E con l'aria soddisfatta conclude: "Oggi si è fatto un importante passo in avanti, perché tutto il Pd unito si è ritrovato in questa posizione".
"Cinque punti per trattare con M5S"
"Appartenenza leale all'Unione europea; pieno riconoscimento della democrazia rappresentativa, a partire dalla centralità del Parlamento; sviluppo basto sulla sostenibilità ambientale; cambio nella gestione di flussi migratori, con pieno protagonismo dell'Europa; svolta delle ricette economiche e sociale, in chiave redistributiva, che apra una stagione di investimenti".
Sono i cinque punti indicati da Zingaretti nella relazione alla Direzione del Pd per trattare sulla nascita di un nuovo governo. "Non possiamo dare vita a un contratto cambiando capitoli e sottoscrittori. La sfida è più alta", ha detto.