Regionalismo differenziato, Ernesto Abaterusso (LeU/I Progressisti): “Dalla Puglia parta una mobilitazione civile contro un accordo che rischia di compromettere i diritti delle persone”

Occorre parlare chiaro: quella che oggi, sotto nobili parole, viene chiamata “autonomia differenziata” o “regionalismo differenziato” altro non è che la continuazione di quella che sin dagli anni ’90 è una battaglia storica della Lega Nord contro il Mezzogiorno.

 

 

 

BARI - "LeU/I Progressisti nutre forti preoccupazioni e dubbi sulle conseguenze che il regionalismo differenziato potrebbe avere sul Paese e sul Mezzogiorno."

 

Lo dice Ernesto Abaterusso, presidente del gruppo consiliare LeU/I progressisti Regione Puglia, che così prosegue: "È sbagliato cercare di derubricare a una questione di mero carattere amministrativo sul funzionamento dei governi del territorio questa che è, invece, una grande questione politica nazionale.

 

Occorre parlare chiaro: quella che oggi, sotto nobili parole, viene chiamata “autonomia differenziata” o “regionalismo differenziato” altro non è che la continuazione di quella che sin dagli anni ’90 è una battaglia storica della Lega Nord contro il Mezzogiorno.

 

La si è chiamata prima “secessione”, poi “devolution”. La sostanza però non cambia: quello che si cerca di fare è separare le Regioni ricche, quelle che hanno più soldi, dal fardello pesante del Mezzogiorno e della parte più povera del Paese.

 

Verso tutto questo noi dobbiamo avere la forza di dire “no” perché in gioco c’è l’unità nazionale e sostanziale di questo Paese e con essa le ragioni fondanti dell’Italia: la solidarietà e la sussidiarietà.

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Ed è su questo argomento, portato avanti da poche persone, all’insaputa dei cittadini, che si gioca il destino del nostro Paese, che si fa o si disfa l’Italia.

 

Chiediamo pertanto ai Consiglieri regionali di ostacolare questo progetto e di mettere in atto, a partire da oggi e a partire dalla Puglia, una grande rivolta politica e morale che coinvolga il mondo della scuola così come quello della sanità, dei sindacati, il mondo cattolico e quello della società civile.

 

Al Presidente Emiliano, invece, chiediamo di mettersi alla testa di un fronte largo che non guardi soltanto al Mezzogiorno e alle Regioni del sud Italia, ma a gran parte del nostro Paese, per evitare che si vada fino in fondo in questo disegno sciagurato portato avanti dalla Lega di Salvini con il tacito accordo di tanti furbi.

 

È da qui, dalla Puglia, che deve partire un allarme a tutto il Paese- conclude Abaterusso - affinché si blocchi un accordo scellerato che va non soltanto contro gli interessi del Mezzogiorno, ma contro gli interessi del Paese e della sua unità."