Gallipoli, ospedale Sacro Cuore. Cristian Casili (M5S): “Nel reparto di oncologia non è più garantita l’assistenza minima ai pazienti”

“Il reparto di Oncologia del "Sacro Cuore" di Gallipoli non è più in grado di garantire l’assistenza minima ai pazienti. È l’ennesima vergogna della sanità sotto la gestione Emiliano”.

 

LECCE - “Il reparto di Oncologia del "Sacro Cuore" di Gallipoli non è più in grado di garantire l’assistenza minima ai pazienti. È l’ennesima vergogna della sanità sotto la gestione Emiliano”.

 

Così il consigliere del M5S Cristian Casili,che denuncia come nel reparto si svolgano 100 chemioterapie a settimana, medicazioni, prelievi, paracentesi, trasfusioni e altre attività mediche con soli 4 infermieri, più una quinta di 64 anni, con un contratto part-time.

 

Questa è la sanità di Emilianoprosegue Casili - con l’aggravante che il Governatore è a conoscenza dei picchi tumorali in Salento, che per questo motivo avrebbe bisogno di reparti di oncologia di massima efficienza. Nel caso del "Sacro di Cuore" di Gallipoli siamo addirittura sotto il livello base. Gli infermieri fanno tutto il possibile, ma devono ancora fare 60 giorni di ferie con 300 ore da recuperare. Come se non bastasse, nel Piano di riordino regionale, il "Sacro Cuore" è classificato come ospedale di primo livello ed è anche uno dei tre Centri della Rete oncologica salentina insieme al "Fazzi" di Lecce e al "Panico" di Tricase.

 

La carente disponibilità di personale dell’ospedale di Gallipoli - continua - è ormai una piaga annosa:  il grido di allarme degli infermieri di oncologia si aggiunge alla mancanza di anestesisti e di personale al pronto soccorso e cardiologia. Da tempo chiedo a gran voce ad Emiliano di abbandonare una perenne campagna elettorale e di occuparsi dei problemi seri che riguardano i pugliesi.

 

Soprattutto - conclude il pentastellato -dovrebbe rimettere la delega alla Sanità e assicurare ai cittadini un’assistenza medica dignitosa”.