Tap, Antonio Trevisi (M5S): “Gasdotto inutile e non riduce il costo in bolletta. Lo sostiene anche l’Oxford Institute”

 “Più approfondiamo i nostri studi sul gasdotto TAP e più non ci spieghiamo quale follia ci sia stata alla base della scelta del precedente governo PD di coinvolgere il nostro Paese nella realizzazione di un’opera che non servirà a nulla, neanche a ridurre il costo in bolletta, come sostiene anche l’Oxford Institute.”

 


BARI - “Più approfondiamo i nostri studi sul gasdotto TAP e più non ci spieghiamo quale follia ci sia stata alla base della scelta del precedente governo PD di coinvolgere il nostro Paese nella realizzazione di un’opera che non servirà a nulla, neanche a ridurre il costo in bolletta, come sostiene anche l’Oxford Institute.”

 

Lo sostiene il consigliere M5S Antonio Trevisi che prosegue: “Ancora più assurdo è che oggi qualche esponente PD abbia il coraggio, piuttosto che rimanere in un decoroso silenzio, di prendere in giro i cittadini addossando a chi oggi sta cercando di riparare agli errori fatti in passato, le responsabilità di un’opera iniziata e portata avanti alla velocità della luce dal governo PD quando se fosse stato per il M5S il problema TAP non sarebbe nemmeno mai esistito.”

 

Il consigliere pentastellato prosegue spiegando come i maggiori studi internazionali sull'energia, a partire da quello redatto dall'Oxford Institute for Energy Studies, sostengano l’inutilità della costruzione del gasdotto TAP che passerà anche da Melendugno, se non addirittura dannosa per l'economia e l'ambiente.

 

Non conviene investire così tanto sulle infrastrutture legate all'estrazione del gas - prosegue Trevisi - perché lo sviluppo dell'efficienza energetica, l'aumento delle fonti rinnovabili in Europa e la crisi economica hanno fatto calare la produzione, inoltre non c'è bisogno di aumentare le importazioni perché i consumi scendono più velocemente del calo delle estrazioni. Mentre, invece, avremmo bisogno di regolamenti per facilitare lo sviluppo delle fonti rinnovabili e di leggi per orientare il nostro sistema energetico verso modalità efficienti e di risparmio.”

 

“Un altro fattore da evidenziare - continua Trevisi - sono le riserve di gas dell’Azerbaijan, perché sembra che il paese abbia meno gas di quello che dice di avere e già negli ultimi anni si è ritrovato a dover comperare gas dalla Russia per tener fede agli impegni di vendita già presi. A quanto è dato sapere, ci sono discussioni in corso tra l’Azerbaijan e Gazprom per riattivare l’esportazione di gas russo verso il Paese. Non sarebbe un paradosso se, in ultima analisi, il gas che arrivasse nel TAP fosse quello di Gazprom? A ben vedere, il progetto del corridoio sud serve solamente per entrare nella seconda fase di esplorazione, per accedere alle riserve più grandi nel Mar Caspio. Fin dall’inizio la Commissione europea puntava a costruire questo gasdotto con l’intenzione di accedere alle riserve di gas in Turkmenistan, cosa che nel corso del tempo non è avvenuta, per cui il rischio che si corre è che l’Europa, i contribuenti europei e i contribuenti italiani, pagheranno la costruzione di questo progetto almeno per una buona parte. Loro puntano ad avere più di un terzo dei costi coperti dai finanziamenti pubblici di varia forma più la garanzia sul capitale privato visto che è un progetto che costa 45 miliardi.”


“E’ questo quello che dice in buona sostanza il rapporto sul gas azero pubblicato dal prestigioso Oxford Institute for Energy Studies, - incalza il consigliere cinquestelle- che giudica il mega progetto del gasdotto inutile sia da un punto di vista economico che disastroso da un punto di vista ambientale. Quindi si dimostra non sostenibile la tesi del Ministro dell’Interno Matteo Salvini quando dice che il Tap ridurrebbe del 10% il costo dell’energia per tutti gli italiani.

 

La verità - conclude -  è che se il Trans Adriatic Pipeline approderà sulle coste della Puglia metterà seriamente a rischio ambiente e  turismo locale.”