NARDO', Caso Boncore. Rino Giuri (Art.1-MDP): «Chi semina vento raccoglie tempesta»

"E’ veramente molto strano che, oggi, il Mellone sindaco, che continua ad essere arrogante, provocatorio e insolente nei confronti di chi non si piega ai suoi voleri, accusi gli oppositori di fomentare l’odio nei confronti suoi e dei suoi amici vecchi e nuovi."

 

NARDO' (Lecce) - "La vicenda del ceffone assestato da un abitante di Boncore al consigliere comunale Paolo Maccagnano è purtroppo lo specchio fedele del degrado che investe da alcuni anni i rapporti fra i rappresentanti delle istituzioni e fra gli stessi e la cittadinanza."

Lo dice Rino Giuri, del coordinamento cittadino Art. 1-Mdp, che così prosegue: "Esprimiamo senza alcuna riserva la nostra forte riprovazione per il gesto inconsulto del cittadino di Boncore e invitiamo tutte le persone di buona volontà a confrontarsi in modo civile, esprimendo le loro critiche anche aspre – quando le critiche sono ritenute necessarie – senza violenze fisiche né verbali.

Ciò detto, affermiamo anche che l’imbarbarimento del linguaggio e del confronto politico, matrice prima del clima di scontro violento in cui sono precipitati i rapporti umani e politici in questa città, è anche il prodotto del modo rabbioso e aggressivo che ha contrassegnato l’attività politica di opposizione condotta da Pippi Mellone nella passata consiliatura.

Non dobbiamo dimenticare i manifesti gogna, in formato gigante, che esponevano al ludibrio e alla rabbia della gente i nomi e i volti dei consiglieri dell’allora maggioranza, rei – per Mellone e il suo partito – di scelte amministrative violentemente avversate da loro a quel tempo (fra l’altro: questioni fiscali; reflui fognari di Porto Cesareo, sui quali il Mellone sindaco ha poi fatto una codarda totale marcia indietro).

Come si fa a dimenticare la scellerata propaganda sonora, con la quale dalle auto di alcuni melloniani venivano scanditi i nomi dei consiglieri dell’allora maggioranza, quasi a istigare e sobillare contro di loro la popolazione di Nardò?

E come trascurare le truci e insistenti accuse di inciuci nei confronti dell’allora sindaco Risi, rivolte da chi, come Mellone, si acconciava contemporaneamente ad accordi innaturali con esponenti politici di primo piano e di ogni colore sia regionali che locali?

E’ veramente molto strano che, oggi, il Mellone sindaco, che continua ad essere arrogante, provocatorio e insolente nei confronti di chi non si piega ai suoi voleri, accusi gli oppositori di fomentare l’odio nei confronti suoi e dei suoi amici vecchi e nuovi.

Quando si dice capovolgere la verità! Ci sovviene un adagio popolare secondo il quale “chi semina vento raccoglie tempesta”, solo che la semina è di Mellone e il raccolto del suo consigliere", conclude Giuri.