VALORIZZARE IL DIALOGO INTERGENERAZIONALE PER COMPRENDERE LA COSTITUZIONE ITALIANA

 Per conoscere in anteprima i contenuti, la filosofia di fondo e le modalità attuative del Progetto “Leggiamo la Costituzione”, che verrà proposto nel mese di settembre prossimo in alcune istituzioni scolastiche di Brindisi, abbiamo intervistato il Prof. Mario Carolla, già Dirigente Scolastico.

 

 

BRINDISI - Per conoscere in anteprima i contenuti, la filosofia di fondo e le modalità attuative del Progetto “Leggiamo la Costituzione”, che verrà proposto nel mese di settembre prossimo in alcune istituzioni scolastiche di Brindisi, abbiamo intervistato il Prof. Mario Carolla, già Dirigente Scolastico, attuale coordinatore del Dipartimento “PER LA PROMOZIONE E LA DIFFUSIONE DELLA CULTURA” della Lega SPI CGIL Centro-S.Elia di Brindisi e dell'analogo Dipartimento dell'Educazione Permanente dello SPI CGIL PROVINCIALE.

D. - Prof. Mario Carolla, ci sintetizzi come nasce il Progetto “Leggiamo la Costituzione”, in rapporto alle potenzialità formative presenti nel pianeta-scuola del territorio.

R. - Il 29 aprile scorso, il Dipartimento delle Leghe SPI, che coordino, ha realizzato l’iniziativa "Liberazione, Costituzione e Lavoro", finalizzata a celebrare la festa del 25 aprile e quella del 1° maggio. A tale appuntamento avevamo invitato, oltre all'ANPI e all'AUSER, anche l'UDS, i G.D. ed un relatore d'eccezione, il prof. Nando Benigno.

 

Il citato Dipartimento, il 13 maggio 2014, ha promosso un altro evento denominato "La zappa nel pozzo", in analogia con l’omonimo manoscritto di Amelio Basile, opera significativa in cui l’autore - contadino e autodidatta - descrive il mondo rurale, vissuto agli inizi del '900.  Da queste premesse si è condivisa l'esigenza di parlare del riscatto della civiltà contadina, di cui Giuseppe Di Vittorio è stato un importante protagonista.

 

Anche la manifestazione del 13 maggio scorso ha registrato la partecipazione attiva delle Organizzazioni giovanili, UDS e G.D. in primo piano, ma anche di U-TOPIA. I meeting che ho ricordato si sono rivelati molto partecipati e apprezzati: dai risultati emersi, pertanto, si è consolidata la collaborazione con i giovani.

 

A distanza di qualche giorno, quindi, abbiamo messo a punto - con il prof. Nando Benigno - le linee guida del progetto di cui parliamo oggi, che è stato accolto con entusiasmo da tutti i partners. Alcune scuole superiori brindisine sono state ritenute il terreno ottimale di azione per sviluppare questo progetto pilota sperimentale.

D. - Quali sono, dunque, le finalità e gli obiettivi del progetto?

R. -La finalità del progetto è quella di instaurare tra giovani, anziani e meno anziani  - potranno infatti partecipare anche docenti degli alunni e rappresentanti delle Associazioni proponenti, appartenenti a questa fascia d'età - un rapporto intergenerazionale proficuo e alla pari, non univoco ma biunivoco. L'obiettivo base per tutti i destinatari è quello di appropriarsi dei significati e dei valori insiti in alcune parti della nostra Costituzione Repubblicana. Poi, gli obiettivi "educativi", metacognitivi e culturali saranno individuati e descritti in dettaglio negli incontri preparatori per la pianificazione degli interventi.

 D. - Come sono state coinvolte le istituzioni scolastiche del territorio?

R. -Ai primi di giugno, prima che iniziassero gli scrutini e gli esami, abbiamo deciso di contattare i Dirigenti scolastici e i docenti referenti delle scuole indicate nel progetto, al fine di sottoporre le linee guida dello stesso e acquisire una prima disponibilità ad attuarlo nell'anno scolastico 2014/2015. Negli incontri, ai quali ha partecipato anche la professoressa Doretta Montanaro, abbiamo registrato una disponibilità entusiastica degli interlocutori, i quali hanno intravisto nell'iniziativa una concreta opportunità per riprendere a parlare di Costituzione a scuola, attraverso un rapporto intergenerazionale proficuo e aperto. Nel mese di settembre avremo occasione di pianificare gli interventi, insieme ai partners e ai Dirigenti.

D. - Quali sono gli argomenti principali e gli aspetti metodologici di questa proposta formativa di alto spessore etico?

R. -Il tema del lavoro certamente sarà centrale, perché esso ha in sé una valenza dirimente nel rapporto intergenerazionale, per la fonte di esperienze vissute della quale sono detentori gli anziani e per il dramma che vivono i giovani, che si trovano in una fase della loro vita che è priva di prospettive e che stende un velo spesso sul loro futuro. Si cercherà di ridurre al massimo o eliminare del tutto gli aspetti teorici - pratiche che non vanno al cuore del rapporto proficuo che vogliamo instaurare -, partendo, nelle discussioni e nei confronti, dagli aspetti pratici che riguardano il modo di essere e di sentire dei giovani.

D. - Sono previsti strumenti di valutazione degli esiti formativi?

R. -Li abbiamo previsti e sono presenti nella bozza di progetto che abbiamo predisposto. A parte il monitoraggio ex ante per accertare l'interesse al problema, già eseguito, sono previste in proposito, varie strategie operative: il monitoraggio in itinere sull’andamento dell'iniziativa, attraverso un'accorta registrazione di ogni singolo intervento, del suo gradimento, oltre che della sua efficacia, mediante questionari; il monitoraggio ex post, attraverso una diffusa raccolta dell'autovalutazione dei partecipanti, anche mediante questionari.

D. - Come sarà articolato il percorso?

R. -Il progetto pilota, ovviamente sperimentale, sarà limitato a tre o quattro incontri per scuola nel corso dell'anno scolastico 2014/2015. Terminata questa fase sperimentale, si potrà proseguire negli anni scolastici successivi anche coinvolgendo altre scuole dello stesso grado e di grado diverso. Le sedi degli incontri saranno individuate prevalentemente presso le singole scuole e i programmi saranno messi a punto prima di ogni incontro, tenendo in primo piano l'esigenza di rendere protagonisti i giovani.

 

Paolo PALOMBA