RESIDENZA “MAI SOLI” AL SERVIZIO DELLA COMUNITA’

“Il vero potere è il servizio.

Il più grande

è quello che più serve,

che più è al servizio

degli altri”.

Papa Francesco, 2013

A colloquio con il Presidente Lorenzo Zecca

Poco meno di tre anni per realizzare una casa di riposo e un centro diurno per disabili a pochi passi dal centro storico di Leverano. Due strutture e due servizi che erano assenti sul territorio comunale e che la Banca di Credito Cooperativo di Leverano ha deciso di realizzare in un lasso di tempo abbastanza ristretto che va dalla primavera del 2011, data di inizio dei lavori, a fine marzo 2014, data in cui i lavori sono stati portati a termine.

Nasce così “Mai Soli”, un complesso socio-assistenziale realizzato in un'ampia zona a verde perimetrata da strade, immersa in un'oasi di relax e lontana da ogni fonte di inquinamento sonoro che interessa l'area di via Lenin, via La Malfa, via Elsa Morante e piazza Pertini alle spalle dell'Istituto scolastico I° Polo.

<<La scelta del terreno su cui costruire queste due importantissime strutture non è stata per nulla casuale – rivela il Presidente della BCC di Leverano, Lorenzo Zecca – Il complesso è collocato a poche centinaia di metri dal centro storico ed è vicinissimo ad un istituto scolastico perché noi crediamo molto nella continuità tra sociale e mondo educativo. Gli anziani non saranno isolati, come spesso accade, in una sorta di ghetto, ma saranno pienamente integrati nel tessuto sociale della comunità leveranese, potendo raggiungere in pochi minuti diversi esercizi commerciali a pochi passi dalla struttura e il centro storico per una bella passeggiata. Altrettanto importante è la vicinanza di una scuola che permetterà ai ragazzi di scoprire il mondo del volontariato, soprattutto per quel che concerne la realtà dei disabili, e magari avviando progetti di cooperazione e di collaborazione>>.

Quando è nata l'idea di costruire questo complesso residenziale, portato a termine in così poco tempo?

La delibera di Assemblea per l'avvio del progetto c'è stata nel maggio del 2007, segno che stavamo lavorando su questa idea già da diverso tempo. Quindi abbiamo pensato che i tempi fossero maturi e abbiamo rotto gli indugi. Nel giugno del 2009 abbiamo acquistato il terreno del primo lotto, l'anno dopo abbiamo provveduto all'acquisizione del secondo letto. Nella primavera del 2011 finalmente abbiamo dato inizio ai lavori che abbiamo seguito costantemente proprio per poter donare alla cittadinanza, privilegiando i soci, un'opera così imponente e ci auguriamo significativa per i leveranesi e le comunità limitrofe.

La finalità principale è quella di realizzare una struttura capace di garantire servizi di carattere assistenziale, ma soprattutto assicurare ai suoi ospiti una residenza confortevole e serena adatta a un loro miglioramento e recupero psicofisico.

Quali sono le motivazioni che hanno portato il vostro Istituto di credito a finanziare un progetto così importante per tutto il territorio?

Innanzitutto abbiamo cercato di individuare quali fossero i bisogni, le esigenze più immediate per la nostra comunità e abbiamo notato che due erano principalmente i punti deboli: l'assenza di una struttura dedicata alla terza età e la realizzazione di un centro diurno per disabili, che affideremo alla sezione leveranese dell'Anffas, ormai da anni attiva con dedizione e passione in stretto contatto con tanti ragazzi disabili di Leverano e di tanti Comuni limitrofi.

E poi abbiamo messo in pratica quelli che sono i valori propri che costituiscono l'essenza di una cooperativa come la nostra.

Vale a dire?

I principi mutualistici, di solidarietà e sussidiarietà. Si pongono così le basi del “grande progetto di solidarietà” della Banca di Credito Cooperativo di Leverano e tutti noi, amministratori, soci, clienti e cittadini, ci auguriamo che possa presto divenire d’esempio anche per la nascita di altre realtà sociali e di servizio al fine di rendere veramente tangibili i concetti di mutualità e sussidiarietà che sono i principi fondanti del movimento cooperativo e del credito cooperativo in particolare, rappresentandone una “tipicità differente per natura” insita negli scopi statutari della nostra banca. In questo splendido modo festeggiamo i 61anni di attività bancaria in un contesto di comunità che ci vede primari artefici delle sorti e dello sviluppo della locale economia. La nostra banca, occorre sottolinearlo, è da anni impegnata attivamente nel sociale, affiancando le numerose attività ed iniziative che si realizzano sul territorio, ma con uno sguardo che abbraccia e si estende verso realtà apparentemente lontane dalla nostra realtà: come il sostegno alla missione a Guayaquil, in Ecuador, a favore delle ragazze madri in un contesto degradato e povero in cui opera un nostro concittadino, Padre Antonio D'Agostino. Ma penso anche alla scelta di contribuire al finanziamento di un progetto di ricerca del Laboratorio di Augmented and Virtual Reality dell'Università del Salento, Dipartimento di Ingegneria dell'Innovazione, diretto dall'ingegner Lucio Tommaso De Paolis, rivolto alla visualizzazione 3D e alla navigazione aumentata per il trattamento dei tumori epatici.

15 camere doppie, 30 unità di posti letto più l'edificio per i disabili: insomma un progetto di grande portata per tutta la comunità di Leverano.

Posso dire senz'ombra di dubbio che si tratta di una delle opere più importanti mai realizzate dalla BCC di Leverano, grazie alla solidità patrimoniale raggiunta in questi anni dalla nostra banca abbiamo potuto destinare i fondi necessari alla creazione di una struttura così grande, accogliente e crediamo indispensabile per tutti i cittadini.

Si tratta di due edifici dotati di ogni comfort: la casa di riposo è dotata di ambulatorio medico, sala riabilitazione, sala lettura, sala tv-tempo libero, area accettazione, complesso mensa e camere da letto caratterizzate da ampie vetrate, balconi attraverso cui poter interagire con l'esterno.

Per quel che concerne il centro diurno, posso dire che si occuperà di riabilitazione funzionale e della fase riabilitativa di carattere sociosanitario, per cui sono state previste diverse sale con specifiche attività didattiche, psicomotorie e di animazione.

E poi ci sarà un giardino immenso che i ragazzi dell'Anffas potranno finalmente utilizzare per le loro attività all'aperto con i disabili.

Vorrei concludere con un augurio e con un ricordo di un grande Papa, Santo fra due giorni che già 25 anni fa, a proposito della missione delle allora Casse Rurali ed Artigiane oggi Banche di Credito Cooperativo, ebbe a dire:

“In un’epoca, nella quale  

la funzione del credito  

e degli strumenti finanziari assume un’importanza crescente, è bene che queste funzioni siano costantemente poste a servizio del lavoro  

e della iniziativa umana,  

e contribuiscano attivamente a sviluppare una solidarietà più ampia sia tra le diverse componenti del movimento cooperativo, sia verso  

le situazioni di bisogno [...].  

Per conseguire questo fine occorre che le Casse Rurali  

ed Artigiane [...] conservino  

e perfezionino i valori umani  

e cristiani connessi  

con la scelta cooperativa.”  

                                                                Giovanni Paolo II, 1989