Istat: cala ancora il potere d'acquisto

Secondo l'Istituto di statistica nei primi nove mesi dell'anno il potere d'acquisto si è ridotto dell'1,5%. Rispetto al 2012 le famiglie italiane continuano a ridurre le proprie spese. Leggeri miglioramenti rispetto al secondo trimestre 2013. Il Codacons: "Problemi sottostimati".

ROMA - La crisi economica continua a mettere in difficoltà le famiglie italiane. I dati diffusi dall'Istat descrivono un paese in cui il potere d'acquisto è sempre più basso e i cittadini sono costretti a ridurre le spese per far quadrare i conti. Secondo il Codacons la situazione sarebbe anche peggiore di quanto riferito dall'istituto di statistica.

Cala il potere d'acquisto
Secondo l'Istat, nei primi nove mesi del 2013 il potere d'acquisto delle famiglie è calato dell'1,5% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. L'unica nota positiva è il leggero miglioramento che nel terzo trimestre 2013 si registra rispetto al trimestre precedente: il potere d'acquisto in questo caso è aumentato di un modesto 0,2%.

Tagli sui consumi
La reazione delle famiglie è semplice: si taglia dove si può. Nel terzo trimestre 2013, dice l'Istat, i consumi dei nuclei famigliari si sono ridotti dello 0,7% rispetto allo stesso periodo del 2012. Anche in questo caso si registra un leggerissimo miglioramento rispetto al secondo trimestre dell'anno, con una ripresa dello 0,3%.

Il Codacons: "Calo potere d'acquisto sottostimato"
"La realtà è, purtroppo, assai peggiore", sostiene il presidente del Codacons, Carlo Rienzi. "Le famiglie - continua - hanno subito un calo del potere d'acquisto almeno triplo rispetto a quello stimato dall'Istat: il 2013 si chiude con una perdita della capacità d'acquisto di circa il 5%, dato che si aggiunge al -4,8% registrato nel 2012". 

Adusbef e Federconsumatori: dal 2008 potere d'acquisto calato del 13,4%
Secondo Adusbef e Federconsumatori, i dati Istat "confermano chiaramente la situazione di profonda crisi che l'intero Paese sta vivendo". Dal 2008, dicono, il potere d'acquisto delle famiglie è diminuito del -13,4%. Si tratta, affermano, di "una contrazione allarmante, che non può che riportare conseguenze disastrose sul fronte dei consumi".