Costruire reti per essere meno poveri: al via un percorso di progettazione partecipata coordinato dal CSV Salento

LECCE - L'allarme povertà nel Salento è sempre alto. Per contrastare un fenomeno in continua crescita sul territorio, il Centro Servizi Volontariato Salento ha avviato un percorso di progettazione partecipata con le realtà che, a vario titolo, si occupano del tema al fine di costruire una "Rete di solidarietà" e sostenere in maniera efficace chi si trova in una situazione di disagio.

La rete nasce anche alla luce del piano delle Politiche sociali della Regione Puglia, rispetto al quale le associazioni sono invitate a confrontarsi. Scopo dell'iniziativa è di attivare percorsi condivisi, proposte, azioni di promozione, sensibilizzazione, denuncie e tutte le iniziative utili da un lato a fare emergere problemi, dall'altro a trovare soluzioni. Diviene sempre più importante, infatti, la sinergia fra tutte le realtà che si occupano di contrasto alla povertà, per evitare azioni frammentate, disomogenee. La realizzazione di una solida rete potrebbe offrire la possibilità di una voce maggiormente autorevole e forte e per questo il CSV Salento invita le realtà del territorio attive sul tema a partecipare al percorso appena intrapreso. 

Al primo incontro che si è tenuto lo scorso 4 novembre presso la sede centrale del CSV Salento in via Gentile 1 a Lecce hanno partecipato il Banco delle Opere di Carità, il Gruppo Volontariato Vincenziano, l'Ufficio di Esecuzione Penale Esterna – UEPE, l'associazione "Popoli e Culture", l'Emporio Solidale e le associazioni "LeA-Liberamente" e "Apertamente". Due le parole chiave emerse durante questo primo incontro, che racchiudono la complessità della situazione: prevenzione e raccolta fondi/marketing. È necessario, infatti, uscire dalla logica dell'emergenza pensando a percorsi utili a prevenire le situazioni di povertà, non solo economica ma anche sociale e riflettere su diversi fronti: i giovani, le famiglie, le persone in situazione precaria.. A loro, devono essere rivolti percorsi formativi e di accompagnamento.

 Dal 31 dicembre 2013, inoltre, la Comunità Europea cesserà l'elargizione gli aiuti alimentari. Diventa di primaria importanza, quindi, attivare meccanismi di raccolta fondi e pensare ad azioni di avvicinamento delle aziende private alle cause solidaristiche. L'idea di costituire una rete è il frutto di un percorso attivato nel 2012 dal Centro Servizi Volontariato Salento che si è concluso con il laboratorio partecipato Open Space Tecnology, aperto ad altre realtà, dal titolo "Come costruire reti per essere meno poveri?", pensato per fare emergere  le tematiche emergenti/urgenti sulle quali occorreva (e occorre) lavorare per contrastare il dilagare delle povertà. A partecipare al laboratorio, l'Ufficio di Esecuzione Penale Esterna, la Casa Famiglia San Francesco di Gemini, l'associazione S.A.L.V.A., il Centro di Solidarietà Madonna della Coltura di Parabita, la Comunità Emmanuel, l'associazione "Popoli e Culture", la Casa Emmaus-Caritas Diocesana e il Centro Sociale Don Mario Melendugno. 

Durante questa prima esperienza, le realtà coinvolte sollecitarono la necessità di lavorare, in particolare, sul coordinamento dei servizi esistenti, anche attraverso la costruzione di una rete salentina per la lotta alla povertà, coordinato dal CSV Salento quale connettore e attivatore della rete, attraverso un'azione di segreteria particolarmente attenta a tutti coloro che intendono occuparsi di questo ambito di intervento.Si definirono, quindi, le tappe prioritarie necessarie per avviare e portare avanti il tema prescelto definendo una segreteria utile a collegare i soggetti della rete, avviando una comunicazione finalizzata all'ampliamento della rete e progettando azioni educative/formative rivolte in particolare alle scuole. La "Rete di solidarietà" è il frutto di questo percorso. Per informazioni e adesioni è possibile inviare una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure a  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. .

Miriam Ratta