Governo, benzina giù per due mesi: resta il nodo bollette

Verso il taglio delle accise sui carburanti e , forse, la tassazione degli extra-profitti delle imprese energetiche. Draghi vuole un fronte comune dei paesi mediterranei per un tetto europeo ai prezzi delle importazioni di gas.

ROMA - Governo al lavoro a tappe forzate per comporre le prime misure tese a mitigare l'impatto sull'economia della guerra in Ucraina: gli incontri, a livello tecnico e politico, riprenderanno già oggi, mercoledì, in mattinata, perché l'obiettivo resta quello di portare il decreto legge anti-crisi in consiglio dei ministri domani, giovedì.

I nodi da sciogliere, sostengono fonti di governo, restano ancora tanti, così come resta la possibilità di qualche slittamento per approfondire meglio gli interventi e reperire le risorse. L'urgenza è che si possa intanto portare a casa il taglio di 15 centesimi per benzina e gasolio, mentre le misure sulle bollette potrebbero subire un rinvio, visto che già c'è un intervento da circa 6 miliardi sul secondo trimestre e che un quadro più chiaro delle risorse dipende in gran parte dalle decisioni che saranno prese a Bruxelles la prossima settimana, al Consiglio europeo. 

Le misure allo studio

A Palazzo Chigi i ministri dello Sviluppo economico e della Transizione ecologica hanno portato le proposte messe a punto fino a qui: Giancarlo Giorgetti ha chiesto di rifinanziare il fondo di garanzia per le Pmi e un fondo ad hoc per i ristori delle imprese più esposte (in tutto per 1,8 miliardi), ma vorrebbe anche stendere una protezione sulle materie prime e allargare il campo di azione del “golden power” oltre le imprese strategiche. 

 Roberto Cingolani propone di tassaredi tutte le società energetiche. Per ora sarebbe stata messa da parte l'idea di muoversi sul fronte del risparmio energetico, abbassando la temperatura dei termosifoni negli uffici pubblici o le luci sui monumenti. Gli approvvigionamenti del gas per il momento non stanno creando problemi ed un piano emergenza prevede tre livelli: per ora rimaniamo in pre-allerta, quindi non c'è necessità' di attuare misure che scatterebbero di fronte al livello tre, quello dell'emergenza piena. 

La ricerca delle risorse va avanti e a Chigi sono rimasti a confrontarsi fino a tardi il sottosegretario alla presidenza Roberto Garofoli e il ministro dell'Economia, Daniele Franco, insieme ai tecnici del Mef e al ragioniere Biagio Mazzotta. Il taglio delle accise sui carburanti si auto-finanzia, in sostanza, con l'extragettito iva che arriva proprio dagli aumenti di benzina e gasolio. Per il resto invece vanno trovati i fondi e risorse fresche servono anche per garantire accoglienza adeguata ai rifugiati: i profughi sono già oltre 40mila e il decreto di giovedì - in sostanza un nuovo decreto Ucraina - dovrebbe essere non solo "taglia-prezzi", ma contenere anche la cornice per il percorso di integrazione, a scuola e nel mondo del lavoro, degli ucraini arrivati in Italia. 

Il fronte Ue

Draghi è impegnato in prima persona sul fronte Ue, con l'obiettivo dichiarato di arrivare a una strategia comune che punti a un tetto europeo per i prezzi delle importazioni di gas. È in quest'ottica che, in vista del Consiglio Europeo del 24 e 25 marzo, il premier incontrerà venerdì a Roma il presidente del Governo di Spagna, Pedro Sanchez, il Primo Ministro della Repubblica portoghese, Antonio Costa, e in collegamento video con il Primo Ministro della Repubblica ellenica, Kyriakos Mitsotakis. Dopo aver fatto asse con Parigi, "l'Italia vuole guidare l'iniziativa europea sul fronte energetico", è la linea. 

Le ricette dei partiti

In attesa delle decisioni del Governo i partiti propongono le loro ricette. Giuseppe Conte insiste perché il Governo metta in campo un nuovo scostamento di bilancio: "Credo che a questo punto non sia più opinabile ma necessario", azzarda, chiedendo "un intervento radicale e coraggioso" che preveda un "meccanismo di solidarietà: andiamo a trovare chi ha prodotto extraprofitti per trasferirli a famiglie e imprese", è la linea. 

Ruota attorno a tre linee di intervento, invece, la strategia del Pd: un assegno energia per le famiglie con Isee fino a 20mila euro (da automatizzare con un meccanismo analogo al bonus sociale luce e gas), il taglio delle accise dei carburanti "per portare il prezzo sotto i 2 euro per poi bloccarlo fino a fine aprile come ha fatto la Slovenia" e aiuti alle imprese e agli autotrasportatori prolungando il credito di imposta a imprese energivore fino alla fine dell'anno.

Chiede invece "una mossa simile al 'Whatever it takes'" Matteo Renzi che incalza: "Altrimenti scatta la sfiducia ed è la tempesta perfetta. Siamo in tempo di guerra, ci vuole una misura straordinaria per proteggere aziende e cittadini".