Riforma del Terzo Settore, novità e opportunità

LECCE - Sabato 11 giugno a Lecce un incontro partecipato. Luigi Russo: «Chiediamo al governo di ampliare le opportunità per i Centri di servizio senza contrarre le risorse». Salvatore Capone: «Faremo ciò che è necessario, con il governo, per continuare la straordinaria esperienza dei Csv in Italia»

Si è svolto lo scorso 11 giugno a Lecce presso la sede della Comunità Emmanuel il convegno “Riforma del Terzo Settore, novità e opportunità” organizzato dal  CSV Salento, nell'ambito dei Cantieri per la sussidiarietà, in collaborazione con il Forum Terzo Settore Lecce. Il 25 maggio il Parlamento ha approvato la Riforma del Terzo Settore, che darà solidità, anche dal punto di vista economico e gestionale, a un mondo che è essenziale al paese, che alimenta il welfare, e che diffonde la cultura di cittadinanza. 6 milioni di volontari, migliaia di imprese sociali, centinaia di migliaia di giovani del servizio civile adesso avranno più strumenti per agire.

«In provincia di Lecce – ha detto in apertura Luigi Russo, presidente del Csv Salento - la crescita del volontariato in questi ultimi dieci anni è stata notevole. Un dato molto significativo che in particolare nel nostro territorio sottolinea come il volontariato, oltre ad offrire servizi, si occupa del benessere delle comunità. Il volontariato è cresciuto e si è sviluppato soprattutto nel settore dei diritti, della tutela dei beni comuni. I CSV sono a servizio dei veri volontari nei territori e alle piccole organizzazioni che rappresentano la maggioranza (su 700 sono circa 650 le piccole associazioni)». La riforma tiene assieme la complessa e variegata materia che si muove attorno al terzo settore, normando alcuni aspetti salienti degli organismi deputati all'organizzazione. «I Centri di servizio al volontariato italiani -sottolinea ancora Russo – stanno mantenendo lo stesso sistema di servizi ad associazioni e volontari con risorse sempre minori. Per il 2017, secondo quanto dichiarato dai vertici ACRI, sarebbero solo 29 i milioni di euro i fondi stanziati dalle fondazioni bancarie contro i 45 del 2016, nonostante gli utili delle fondazioni siano crescenti. Perché questa schizofrenia? Ci aspettiamo un intervento chiarificatore del governo perché non possiamo accettare che da una parte la Riforma riconosce il valore dei Csv, dall'altra venga tolte le risorse per farli funzionare».

«Ritorniamo qui dopo due anni – ha esordito Salvatore Capone, componente della IX Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati. In quella occasione abbiamo avviato un ragionamento che si è concretizzato in Parlamento, la riforma del TS che rappresenta un passaggio cruciale, una riforma epocale con due anni di lavoro alle camere e di impegno nella commissione affari sociali, ora è legge. La legge fa suo lo straordinario patrimonio di esperienze maturato negli anni e lo rilancia. Questa legge ha visto il coinvolgimento del territorio, il contributo del nostro territorio attraverso il CSV Salento è stato fondamentale. La legge offre una cornice giuridica e normativa, si inserisce in una dinamica nuova nel rapporto con i sindaci in particolare perché questa riforma riconoscerà l'importanza delle istituzioni locali». Sono 12 gli articoli del provvedimento che disciplinano "l'economia di comunità". «Per la prima volta – sottolinea ancora Capone - in questo paese si definisce il TS, un settore complesso ed eterogeneo su cui si prova a fare chiarezza da un punto di vista formale che rende il Terzo settore un soggetto giuridico. Penso sia necessario che questo lavoro fatto in gran parte insieme possa continuare con il contributo nella condivisione dei decreti attuativi».

"È quello che ci auguriamo – gli fa eco Rino Spedicato, presidente di CSV Net Puglia, di continuare ad essere pungolo e coscienza civica per il territorio. Don Tonino bello esortava il volontariato a sentirsi generatore di coscienza critica e non solo produttore di servizi. Auguriamoci che questa riforma vada in questa direzione, perchè non dobbiamo mai perdere di vista i punti fondamentali del volontariato e del Terzo Settore tutto che sono la partecipazione, la solidarietà, la gratuità, la coscienza critica». Sul tema della consapevolezza rincara anche la dose, in conclusione, Daniele Ferrocino, presidente regionale di Federsolidarietà: «Siamo ad una svolta epocale, 30 anni fa si parlava di leggi speciali che non avevano un ruolo centrale nella visione dell'ordinamento giuridico. La riforma è importante ma dobbiamo farla nostra. Leggendola con attenzione ci rendiamo conto che è una riforma che apre delle prospettive ma si tratta della visione che del Terzo settore hanno le istituzioni. Ecco perchè questa deve essere la base sulla quale costruire la visione del bene comune e dei beni comuni».

Sandrino F.sco Ratta