FMPI SANITA’, ALESSANDRO SARACINO: “SU RSA E CENTRI DIURNI INCONTREREMO I CANDIDATI ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE PUGLIA”

“Il sit-in sotto la sede della Regione Puglia ha sollevato grande interesse su un problema grave per centinaia di gestori e lavoratori pugliesi del settore. Per questo siamo intenzionati a non fermarci e ad andare avanti incontrando tutti i candidati alla presidenza della Regione Puglia”.

 

BARI - “Il sit-in sotto la sede della Regione Puglia ha sollevato grande interesse su un problema grave per centinaia di gestori e lavoratori pugliesi del settore. Per questo siamo intenzionati a non fermarci e ad andare avanti incontrando tutti i candidati alla presidenza della Regione Puglia”.

Lo dice il presidente della FMPI Sanità Alessandro Saracino all’indomani della manifestazione che si è tenuta ieri, 8 luglio. Mercoledì, i gestori di circa 80 Rsa e Centri diurni della Puglia hanno consegnato,in segno di protesta, le chiavi delle proprie strutture davanti alla sede della Regione Puglia, in via Gentile. Durante la manifestazione sono stati alzati cartelli con i quali i lavoratori del settore denunciavano le lungaggini burocratiche e chiedevano più certezze non solo per loro stessi ma anche per gli utenti e gli assistiti.

“Durante il sit-in, siamo stati ricevuti dal presidente del Consiglio regionale. Mario Loizzo dopo aver ascoltato le nostre problematiche si è impegnato a sollecitare il presidente della Regione Michele Emiliano al fine di organizzare un incontro”, spiega il presidente nazionale della Fmpi Sanità, presente al sit-in. L’emergenza covid ha peggiorato una situazione già difficile per i gestori e gli operatori delle Rsa e dei Centri diurni.

“Le strutture - rileva - hanno sempre rispettato gli impegni e fatto anche più del dovuto, come accompagnare gli utenti a proprie spese. La Regione Puglia, invece, è venuta meno quando si è trattato di adempiere ai suoi obblighi e tra questi l’accreditamento per tutti, anche per quelle solo autorizzate, e nuove tariffe adeguate ai requisiti organizzativi, strutturali e tecnologici imposti”.

Come già evidenziato dalla Fmpi Sanità, le strutture non sono tenute a effettuare il servizio di trasporto, ma sino a ora l’Asl non si è fatta carico della necessità che invece è di sua competenza. Inoltre, regolamenti regionali hanno imposto alle aziende del settore socio sanitario l’introduzione di alcune figure riducendo drasticamente, invece, il numero degli educatori professionali e degli psicologi.

In più gli stessi regolamenti hanno imposto adeguamenti strutturali e tecnologici di grande rilievo da un punto di vista dell’impegno economico ma senza misure compensative. Dunque, i ritardi nella conversione dei posti e nell’adeguamento tariffario relativi alle nuove figure professionali come medici specialisti, infermieri e fisioterapisti hanno reso la situazione lavorativa ed economica insostenibile.