Xylella fastidiosa: sperimentazione nuovi germogli

Nei mesi scorsi si è proceduto agli innesti degli ulivi malati, anche secolari, con varietà di Leccino e Favolosa, che sono risultate resistenti (anche se non immuni) al batterio.

 

BRINDISI - Alberi d'ulivo 'incerottati' nel Salento, per una sperimentazione che potrebbe salvare parte del patrimonio minacciato o ormai in parte fiaccato dal batterio Xylella.

Negli scorsi mesi, e ancora in questo periodo, si è proceduto agli innesti degli ulivi malati, anche secolari, con varietà di Leccino e Favolosa, che sono risultate resistenti (anche se non immuni) al batterio.

Se ne sta occupando, tra gli altri, Giovanni Melcarne, imprenditore olivicolo, agronomo e presidente del consorzio Dop Terra D'Otranto.

La sperimentazione riguarda piante che si trovano a Presicce, Ugento e Gagliano. In totale si tratta di circa 15mila piante per 15 ettari di terreni. 

 La sperimentazione viene condotta anche per conto del Cnr. L'esito sarà noto non prima di due anni.

Ma i nuovi "germogliamenti", dicono gli esperti, fanno sperare: "La speranza - spiega Melcarne, che ha condotto e vinto una dura battaglia per l'eliminazione del divieto di reimpianto - è di riuscire a ripristinare così il nostro paesaggio"..