LECCE - Questo paesaggio l’ho già visto. È come se tornassi a casa”. È questa l’impressione delle persone che sostano davanti ai dipinti di Leonardo Viola, maestro pittore da 40 anni, allievo di Luca Vernizzi dell’Accademia di Belle Arti Di Brera (Milano).
Genti di tutte le lingue, dal Brasile, dalla Svizzera, dagli States. Ma anche italiani del posto, di Galatina, o di Collepasso, o turisti da Roma, Firenze, Venezia.
Leonardo Viola espone a Lecce dal 4 al 25 settembre con il titolo “Parvenza Urbane” presso la Fondazione Palmieri sempre attenta a selezionare artisti di indiscusso talento e prestigio internazionale.
Quando si visita una mostra, non si sa mai bene cosa attendersi. Si entra in un territorio sconosciuto, e attraverso le tele si cerca un filo conduttore nella poetica dell’artista, la chiave di volta o di violino.
I paesaggi di Leonardo Viola sono musica stagliata su un cielo infinito e sono privi di collocazione geografica, attraversando i tempi, senza perdere la storia.
Chiunque riconosce una casa, un tetto, una luce, perché li ha dentro di sé. Leonardo Viola dipinge, seguendo un’ispirazione legata a un sentire universale.
In tal misura il suo mondo personale, interiore, o esteriore - non è necessario saperlo - si lega ad altri pianeti, realizzando la vocazione alla molteplicità del sapere e della conoscenza che Italo Calvino riconosceva come uno dei valori della letteratura, dell’arte dunque, da tramandare al III Millennio.
In “Lezioni americane” Calvino epiloga in questo modo: "Sono giunto al termine di questa mia apologia del romanzo come grande rete. Magari fosse possibile un'opera che ci permettesse di uscire dalla prospettiva limitata di un io individuale, non solo per entrare in altri io simili al nostro, ma per far parlare ciò che non ha parola, l'uccello che si posa sulla grondaia, l'albero in primavera e l'albero in autunno, la pietra, il cemento, la plastica… Non era forse questo il punto d'arrivo cui tendeva Ovidio nel raccontare la continuità delle forme, il punto d'arrivo cui tendeva Lucrezio nell'identificarsi con la natura comune a tutte le cose?".
L’artista ha un ventaglio molto ampio di soggetti pittorici relativi alla pittura moderna, marine, figure umane, nature morte, e paesaggi. Dopo gli studi classici si trasferisce in terra bergamasca. Collabora come giornalista a L'eco di Bergamo, approfondendo nel contempo tecniche e conoscenze artistiche presso studi di Maestri lombardi. Dopo la laurea in Sociologia frequenta la Scuola-Artefici dell'Accademia di Belle Arti di Brera.