La Compagnia Salvatore Della Villa sarà in scena presso il prestigioso Musikum Salzburg di Salisburgo il 29 settembre 2018 (repliche ore 18.00 e ore 20.00) con lo spettacolo UNO, NESSUNO E PIRANDELLO diretto e interpretato da Salvatore Della Villa. Lo spettacolo rientra all'interno della "Programmazione Internazionalizzazione della scena teatrale e coreutica pugliese 2018" della Regione Puglia – FSC 2014/2020 – Patto per la Puglia - Investiamo nel vostro futuro" ed è promosso grazie all'ospitalità del Musikum Salzburg di Salisburgo. Lo spettacolo è un percorso su testi di Pirandello L'uomo dal fiore in bocca - La Giara … e altre novelle centrate sul mistero dell'esistenza. Omaggio della Compagnia Salvatore Della Villa in occasione del 150 anni dalla nascita di Luigi Pirandello.
Ingresso gratuito-Spettacolo in lingua italiana
Nell'atto unico L'uomo dal fiore in bocca c'è sempre in agguato la precarietà della vita, quella soglia che separa il nulla dall'eternità, per dirla con parole pirandelliane. Il
fiore in bocca' è proprio l'incertezza di vivere e, di contro, l'entusiasmo per ogni attimo di vita vissuta. Un uomo condannato a morte per un male incurabile (il fiore in bocca) si intrattiene con uno sconosciuto (un pacifico avventore) che, avendo perso il treno, aspetta in un bar quello successivo.
L’eccezionalità del momento, per chi “sente la morte addosso”, e la normalità per chi è preso nel giro usuale della vita con i suoi piccoli impegni quotidiani, segnano i due termini della dialettica che si anima nel grande soliloquio del protagonista.
L'atto unico si va sviluppando secondo un criterio ben preciso: da una breve fase iniziale in cui il pacifico avventore espone le proprie vicissitudini e in cui i due personaggi sembrano quasi equipararsi come "peso" scenico, si passa alle fantasticherie e alle digressioni esistenziali dell'Uomo dal fiore, nelle cui parole si avverte il ritmo stesso dell'esistenza della gente "comune". La misura poetica e drammatica del monologo, insieme alla suggestiva atmosfera di un luogo notturno, sembrano un’ode sommessa alla vita che sfugge e rendono “L’uomo dal fiore in bocca” un capolavoro del teatro Pirandelliano.
La Giara, fresca novella che mette in scena il teatro della vita in una avvincente storia di uomini e di cose. Don Lollò è una giara piena di litigiosità, prepotenza, pignoleria, arroganza ed ira. Egli portando il tutto agli estremi limiti, diventa il simbolo, l’emblema della lite. Il “mondo” fra Don Lollò e Zì Dima è vinto da quest’ultimo che, almeno, sa prendere la vita con filosofia ed allegria. Perché la giara si è rotta? Perché i simili si uniscono: Don Lollò ha la mente incrinata e fa acqua da tutte le parti; è un vaso rotto e non può che comprare una “giara” rotta in partenza.
Il filo conduttore di UNO NESSUNO E PIRANDELLO è "la soglia che separa il nulla dall'eternità": in tale soglia c'è tutto lo spessore del grande dibattito sulla vita e sulla dignità degli uomini. In tale soglia c'è soprattutto la costante ricerca di senso da parte della filosofia: perché il teatro pirandelliano è allestimento di una filosofia di vita, nel sofferto equilibrio tra vita e morte e tra apparenza e realtà.
SALVATORE DELLA VILLA
Attore regista e musicista, formatosi presso il Centro D di Torino con Iginio Bonazzi. Ha debuttato nel 1994 al Teatro Alfieri di Torino nel Bonaventura di Sergio Tofano con la regia di Franco Passatore. Ha diretto e interpretato lavori di Pirandello, Cechov, Guy De Maupassant, Jerome K. Jerome, Ionesco, Sergio Tofano, Gaber, Stefano Benni, Luciano Violante, Bontempelli, Shakespeare, Victor Hugo, Aristofane, Garcia Lorca, Rostand, Saint-Exupéry, Campanile, Rodari.
Ha lavorato, tra gli altri, con Riccardo Caporossi e Anna Mazzamauro. Per il cinema ha lavorato con Edoardo Winspeare, Alessandro Preziosi e Diego Abatantuono. Docente di Tecnica Fonetica e Didattica della Voce, da diciotto anni dirige la sua Scuola di Teatro a Lecce, ora centro di formazione LA MACCHINA ATTORIALE.
Ha inoltre studiato violino presso il Conservatorio "Tito Schipa" di Lecce. Ha prodotto opere importanti, interamente autofinanziate, come IL PICCOLO PRINCIPE di Antoine de Saint-Exupéry, che è stata una delle rare produzioni mondiali autorizzate dagli eredi e Gallimard e che ha segnato un indiscusso successo con migliaia presenze di pubblico. Altre significative operazioni sono IL GRIGIO di Giorgio Gaber, una delle rare interpretazioni in Italia concessa dalla Fondazione Giorgio Gaber; l’originale concerto poetico BESTIARIO SALENTINO selvaggi d’amore di morte poeti; IL CANZONIERE DELLA MORTE di Salvatore Toma e l’attuale e contemporaneo CALIGOLA di Albert Camus. Cura la direzione artistica e organizzativa di stagioni e rassegne teatrali, collabora stabilmente con Enti e Pubbliche Amministrazioni.
Miriam Ratta