Visioni. L’arte ha occhi ben aperti più del giorno di Luigi e Maurizio Martina
L’eredità dei Martina raccontata dallo storiografo Mario Cazzato
Visioni poetiche reading a due voci con Giuseppe Semeraro e Fabiana Lubelli
LECCE - Un duplice evento - "Visioni poetiche" il reading a due voci, anticipato dalla lezione dello storiografo Mario Cazzato "L'eredità dei Martina" chiuderà sabato 24 settembre, a partire dalle ore 20, la mostra " L'arte ha occhi ben aperti più del giorno" di Luigi e Maurizio Martina allestita a Lecce nelle sale di Palazzo Castromediano Vernazza.
La mostra, organizzata dall’associazione culturale non profit “Le Ali di Pandora” in collaborazione con la casa editrice “Il Raggio Verde” e con il Patrocinio della Città di Lecce sta ottenendo un grande consenso di critica e di pubblico. I tantissimi visitatori, tra turisti e appassionati d'arte, che in questi giorni hanno visitato la mostra hanno potuto ammirare oltre cento opere, distribuite sui due piani del bellissimo palazzo storico nel cuore di Lecce che raccontano in una sorta di antologica i percorsi artistici dei due fratelli, originari di Monteroni e formatisi entrambi all’Accademia di Belle Arti di Roma, ma anche l'originalità di un percorso espositivo che racchiude e presenta un vero e proprio confronto generazionale.
Sarà questo confronto al centro dell'intervento dello storiografo Mario Cazzato che nell'evento di finissage, sabato 24 settembre ore 20, parlerà dell'eredità dei Martina evocando il ricordo dell’arte del nonno Luigi Martina, maestro scalpellino, nato nel 1892 ad Arnesano di cui ci sono numerose testimonianze di opere tra l’altro nella Villa Reale di Lecce, e in nobili casate come quelle del conte Fumarola, del nobile Lopez y Royo. Quasi come in un passaggio del testimone il nonno ha ispirato lo zio paterno e il padre dei fratelli Martina, figli d’arte, così come lo è oggi il giovane Alessio Martina di cui sono esposte per la prima volta alcune opere.
A seguire, dalle ore 21, "Visioni poetiche" reading a due voci con i poeti Giuseppe Semeraro e Fabiana Lubelli. Non poteva che chiudersi con le suggestioni della scrittura la mostra che ha trasformato le sale del Vernazza in un labirintico contenitore emozionale in cui srotolare il filo dell'arte che tesse visioni e suoni. Un finissage nel segno della poesia, dunque, dall'immagine alla parola che arriva dritta al cuore: dai testi dei libri, editi dalla casa editrice Il Raggio Verde, "Due parole in croce" di Giuseppe Semeraro (giunto alla seconda ristampa), "Con me" libro d'esordio della poetessa brindisina Fabiana Lubelli alle poesie inedite dell'artista Maurizio Martina.
Intanto la mostra prosegue con grande successo di critica e di pubblico fino al 24 settembre e potrà essere visitata tutti i giorni fino al 24 settembre con orario: tutti i giorni dalle 17 alle 20:30. Sabato e domenica anche la mattina dalle 10 alle 12. Ingresso libero.
Per l’occasione è stato realizzato un numero speciale della rivista “Arte e Luoghi” partner dell’evento. Si ringraziano altresì per il loro sostegno: la Banca Popolare Pugliese, l’Ostrica Ubriaca, Digital Copy
Cenni biografici degli artisti
Pittore, scultore e poeta Maurizio Martina nasce a Lecce il 23 maggio del 1964. Diplomatosi all'Accademia di Belle Arti di Roma nel 1989, inizia la sua attività artistica nella capitale. Nello stesso anno espone a Palazzo Valentini, all'Expo Arte di Bari ed è presente alla "Constituyente, arte y tradiction" Pabellon de Uruguay a Sevilla in Spagna.
Tiene mostre personali a Palermo dove nel 1990 presenta "Timidi cinguetti" alla Galleria D'Arte Flacovio; nel 1992 espone a Roma al Centro d'Arte Polmone Pulsante le opere di "Stoffe animate" mostra con testo critico di Lorenza Trucchi. Ancora una mostra romana nel 1994 alla Galleria D'Arte Dè Serpenti con Argilla stoffa e colore presentato da Lorenza Trucchi. L’anno seguente espone i suoi lavori alla A.R.G.A.M.(Ass. Romana Gallerie D'Arte Moderna), alla Ca’ d’ORO e all’Accademia di Egitto. Nel 1996 è presente all'Esposizione Nazionale Quadriennale D'Arte di Roma “1956 - 1990 Ultime Generazioni”, sempre con testo critici di Lorenza Trucchi. Gli anni romani sono molto importanti sia per l’evoluzione della sua ricerca pittorica sia per le sue significative esperienze lavorative nel mondo dello spettacolo e del teatro. Trasferitosi da Roma ad Arnesano sperimenta e lavora su nuove forme espressive. Nel maggio 2004 tiene al Palazzo Marchesale di Arnesano la mostra Osservando metamorfosi abbiamo visto appollaiarsi l'arte sui muri” poi a Lecce nella sede dell’associazione “Raggio Verde” la personale intitolata “La finestra è un occhio scelto da Dio. Nel luglio del 2005 espone ancora ad Arnesano (Il Signore è il mio Dio Progetti ipotetici per il Calvario di Arnesano). Nell’ottobre 2005 partecipa e vince il concorso “Kontemporanea” annesso alla selezione della VI biennale del “CIAC” di Roma esponendo prima a Lecce nel Castello Carlo V e, successivamente, a Roma nelle Sale del Bramante nel febbraio 2006. Nel 2007 espone a Copertino nella manifestazione Arte in convento. Negli ultimi anni si è dedicato alla ricerca e sperimentazione e rare sono state le sue uscite artistiche. Quest’anno ha presentato un’anticipazione del suo nuovo lavoro Gesù alla ITCA (Istituto Terziari Cappuccini dell’Addolorata) e, lo scorso aprile, ha partecipato alla collettiva d'arte Fragilità e leggerezza organizzata a Lecce dall’associazione “Le Ali di Pandora” nelle sale di Palazzo Castromediano Vernazza.
Luigi Martina frequenta l’Istituto d'Arte Pellegrino di Lecce successivamente prosegue gli studi presso l'Accademia di Belle Arti di Roma nella sezione scultura diplomandosi nel 1989 con il massimo dei voti. Scultore, affianca l’attività artistica a quella artigianale come scalpellino e ceramista. Ha partecipato a varie collettive d'arte riscuotendo riconoscimenti. Nel marzo 2001 per la scultura in pietra leccese Formica d'oro riceve il premio dal Consorzio Artigiani della Provincia di Lecce. Nel Maggio 2004, nella mostra d’arte Il Cuore organizzata da ASL Le/1 riceve la targa d’onore per la sua scultura. Nell'estate del 2013 riceve il Primo Premio nel Concorso di Arte Contemporanea Emergente Teknè organizzato dal Comune di Calimera. Attualmente continua il suo cammino di ricerca unendo costantemente tradizione e innovazione sia per quanto riguarda le tecniche sia per l’utilizzo di materiali. A Palazzo Castromediano Vernazza presenterà gli esiti della sua ventennale ricerca. Così ama definirsi: «Un uomo nato nel 1965 a Monteroni di Lecce, che tra le altre cose costruisce immagini, per comunicare e mostrare mondi sotterranei sotto la luce del sole sforzandosi di essere efficace in modo di arrivare direttamente allo spettatore, mai banalizzando, usando al meglio gli strumenti propri della materia. Io sono per un’arte popolare.»
I poeti
Giuseppe Semeraro, nato a Pezze di Greco (Brindisi) nel 1973, vive a Lecce.
Ha pubblicato Nomi d'angela (Argonauti 1999), Cantica del lupo (Besa 2004), Convalescenza di un poeta (2014).
Come attore ha lavorato con il Teatro della Valdoca nello spettacolo Parsifal (1999) e con Danio Manfredini negli spettacoli, Cinema Cielo (2003), Il sacro segno dei mostri (2007), Amleto (2013).
Nel 2007 è tra i fondatori della compagnia Principio Attivo Teatro con la quale realizza diversi spettacoli come regista e attore tra cui, Storia di un uomo e della sua ombra (2009), La bicicletta rossa (2011), Opera Nazionale Combattenti (2015). è attore e ideatore dello spettacolo, Digiunando davanti al mare, ispirato alla figura del poeta Danilo Dolci.
Un titolo, Due parole in croce, per la raccolta di poesie di Giuseppe Semeraro, impreziosita dai disegni di Bardamù, pubblicata da Il Raggio Verde edizioni nella collana ConTesti DiVersi e alla seconda ristampa a meno di un anno dalla pubblicazione grazie al grande consenso di critica e di pubblico, al tour nazionale di presentazioni che lo ha visto protagonista anche di prestigiose rassegne teatrali.
“La poesia è militanza, è pieno esserci... di questo son certo quando penso a Giuseppe Semeraro, a questo poeta, a quest’attore. Il suo corpo, nel dialogo con il mondo, trova voce e parole, trova il tempo della scrittura. Lì geme e gemma la poesia, il far versi... urgenza a volte, altre, solo abbandono al suono che viene a plasmare il sentimento, a covare la grazia nel nido di chi è sensibile.” si legge nella prefazione a cura di Mauro Marino.
Fabiana Lubelli nasce a Mesagne nel 1991. Dopo aver completato gli studi nel Liceo Scientifico “E. Fermi” di Brindisi, nel 2013 si laurea con lode in Lettere Moderne all’Università “Aldo Moro” di Bari e nel 2016, sempre con lode, in Filologia all’Università “Cattolica del Sacro Cuore” di Milano, sviluppando in entrambi i casi una tesi in Letteratura inglese.
Attualmente lavora, come freelance, con alcune testate giornalistiche e si dedica con passione e convinzione a diversi progetti di scrittura e di sceneggiatura.
Si intitola “Con me” la raccolta di poesie di Fabiana Lubelli edita da Il Raggio Verde con prefazione di Clara Nubile. Il volume, inserito nella collana ConTesti DiVersi diretta da Antonietta Fulvio, è stato curato da Michele Bombacigno. “Leggendo i versi di Fabiana, e la sua cartografia poetica fatta di silenzi, lune, piogge, scuole, biciclette, maestre, gatti, quotidianità d’affetti – quasi struggenti tanto sono forti e commoventi nella loro essenzialità, si ha proprio l’impressione di camminare a piedi nudi, liberi da ogni contenimento, in un roseto.” si legge nella bellissima e intensa prefazione a firma della scrittrice e traduttrice Clara Nubile. In copertina l'opera "L’ombra dell’anima" di Glauco Lèndaro Camiless, incisore e artista di fama internazionale che firma anche una breve postfazione.
Sandrino F.sco Ratta