DISCARICA BURGESI A UGENTO, PAOLO PAGLIARO: “AUDIZIONE PER CAPIRE A CHE PUNTO È LA BONIFICA. I CITTADINI SONO STANCHI DI PROMESSE E VELENI”

“Una bomba ecologica che in trent’anni di attività ha seminato morte e malattia, avvelenando l’ambiente e mettendo una seria ipoteca sul futuro di una vasta area del Salento."
 
UGENTO (Lecce) - Nota del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani e Presidente MRS.
 
“Una bomba ecologica che in trent’anni di attività ha seminato morte e malattia, avvelenando l’ambiente e mettendo una seria ipoteca sul futuro di una vasta area del Salento. La discarica Burgesi ad Ugento, nelle more di una bonifica che la popolazione attende da anni, continua a nuocere. Per suonare la sveglia alla Regione, richiamandola alle sue responsabilità e agli impegni assunti dal presidente Emiliano, ho presentato una richiesta di audizione in Commissione Ambiente. Ho chiesto di convocare l’assessora all’Ambiente, il responsabile della sezione Ciclo rifiuti e bonifiche della Regione e il direttore generale dell’Arpa Puglia, affinché diano risposte alla popolazione su tempi e modi della bonifica.
Nelle viscere della discarica di Ugento sarebbero stati perfino tombati fusti di materiale altamente inquinante. Ma il “caso” Burgesi s’inserisce nel quadro più generale della inefficiente gestione del ciclo dei rifiuti in Puglia, con la mancata chiusura completa del ciclo ed il grave problema dello smaltimento, e con la mancata bonifica delle discariche che stanno intossicando il Salento.
A fronte di un aumento allarmante di malattie e tumori, negli anni l’impianto di Ugento è stato oggetto di inchieste giudiziarie e sequestri, controlli sulla falda e denunce. E perfino di due inchieste giudiziarie, da cui è emersa la presenza di almeno 600 fusti nel sottosuolo della discarica Burgesi, con inquinamento della falda. 
A maggio 2017 ci fu una marcia di protesta per invocare la bonifica urgente del sito e sollecitare la Regione Puglia a stanziare il milione di euro promesso. A fine 2020 l’Arpa Puglia ha eseguito sopralluoghi e analisi, ma il risanamento annunciato non è mai partito. Ora è il momento di porre fine all’agonia ambientale e sanitaria che pesa come un macigno su Ugento e sui comuni vicini”.