“Siamo completamente al fianco del Comune di Nardò che ha posto il veto alla costruzione del nuovo impianto di produzione di energia da fonte solare Psaier. Si auspica, pertanto, che la Regione Puglia sia al fianco delle richieste e posizione del Comune di Nardò e delle associazioni, bocciando l’autorizzazione richiesta."
BARI - “Siamo completamente al fianco del Comune di Nardò che ha posto il veto alla costruzione del nuovo impianto di produzione di energia da fonte solare Psaier.
L’installazione di oltre 99mila pannelli fotovoltaici, stando ai documenti presentati dall’azienda Tecno Energy Srl, che andrà a realizzare l’impianto, impiegherebbe l’occupazione di quasi 44 ettari di terreno sottraendo suolo all’economia rurale.
Legambiente non è contraria all’utilizzo di energie rinnovabili ma vogliamo sottolineare che la Puglia ha già raggiunto l’efficientamento energetico derivante dalle fonti non fossili e, nel caso se ne rinvenisse la necessità, auspicheremmo la valutazione di soluzioni alternative all’occupazione di suoli ancora sfruttabili dal punto di vista agricolo e pastorizio.
Meno impattante, dal punto di vista paesaggistico e funzionale, infatti, sarebbe auspicabile l’installazione di nuovi impianti sui tetti delle aree già caratterizzate da attività antropiche”.
Queste le parole del presidente di Legambiente Puglia Francesco Tarantini a proposito della richiesta, da parte della società Tecno Energy s.r.l. di Bressanone, della Valutazione di Impatto ambientale tesa alla realizzazione di un impianto fotovoltaico di potenza complessiva di 46,615 MWp, su una superficie di quasi 44 ettari localizzato nel territorio di Nardò, con opere di connessione nei comuni di Avetrana, San Pancrazio Salentino e Erchie.
Sulla questione si è detto contrario il Comune di Nardò poiché l’installazione dei pannelli porterebbe ad una fortissima occupazione del territorio, e quindi il consumo di suolo agrario, e a un importante impatto visivo e paesaggistico.
Si auspica, pertanto, che la Regione Puglia sia al fianco delle richieste e posizione del Comune di Nardò e delle associazioni, bocciando l’autorizzazione richiesta."