Cinquanta tra giovani e meno giovani, provenienti da tutta Italia, hanno dedicato parte delle loro vacanze estive impegnandosi in attività di volontariato nei campi di lavoro organizzati su tutto il territorio cesarino dal circolo Legambiente di Porto Cesareo.
PORTO CESAREO (Lecce) - Si sono conclusi con successo in questi giorni, e per il quindicesimo anno consecutivo, i Campi di Volontariato di Legambiente.
Cinquanta tra giovani e meno giovani, provenienti da tutta Italia, hanno dedicato parte delle loro vacanze estive impegnandosi in attività di volontariato nei campi di lavoro organizzati su tutto il territorio cesarino dal circolo Legambiente di Porto Cesareo.
L’informazione, l’educazione e la sensibilizzazione alle tematiche ambientali e al rispetto della legalità sono state la priorità del campo che, accanto alle tante bellezze naturali, territoriali e culturali, ha visto uno degli angoli più belli del Salento rovinato da una persistente e diffusa illegalità.
Tutto il giorno, infatti, il lungomare della riviera di ponente è letteralmente occupato da “abusivi” di ogni genere e provenienza: noleggio barche, moto d’acqua, taxi per l’isola, ecc. il tutto sotto gli occhi di tutti ed alla luce del sole.
Probabilmente troppo poche e sicuramente di bassissimo importo le sanzioni ove irrogate. Tutte le sere, inoltre, decine di commercianti e bancarelle abusive stanziate su tutto il lungomare di ponente ed a Torre Lapillo, bivaccano in barba a qualsiasi legge: ambulanti di ogni sorta, privi di qualsivoglia licenza e/o autorizzazione, espongono la loro mercanzia, spesso e volentieri contraffatta e non conforme alle direttive comunitarie, per di più alimentando l’illuminazione delle proprie postazioni con motorini a scoppio rumorosi ed altamente inquinanti rendendo irrespirabile l’aria e procurando situazioni di grave rischio sanitario soprattutto per i bambini costretti a respirare tali gas di scarico e, come se non bastasse, espletando impunemente i propri bisogni fisiologici al cospetto dei passanti.
A tale immagine di illegalità diffusa, assai vergognosa ed indecorosa, si aggiunge un quasi inesistente controllo delle autorità competenti che, da troppo tempo tollerano tali attività illecite, e che per di più, permettono il parcheggio delle auto e furgoni in doppia e tripla fila e negli stalli riservati ai diversamente abili, senza che naturalmente sia stato pagato il ticket dovuto e che spesso e volentieri sono privi, sul parabrezza, di tagliando di copertura assicurativa. Alcuni di loro, poi, passano la notte sulle panchine e sotto palme e piante presenti sul piazzale addirittura accampandosi con tende nelle aiuole comunali o addirittura sull’Isola dei Conigli (segnalate dai volontari e sequestrate dai Carabinieri Forestali).
Fondamentale infatti il contributo dei Volontari che, proprio grazie all’accordo con i Carabinieri Forestali del Nucleo per la Biodiversità di Martina Franca, hanno restaurato il trulletto (furnieddhru) presente sull’isola rendendolo pertanto nuovamente fruibile e destinandolo a punto informativo e antincendio boschivo operando per tutta la durata del campo quali vedette della legalità.
Molti giorni del campo sono stati dedicati al ripristino dell’importante steccato a delimitazione del salicornieto centrale (importante habitat di svernamento dell’avifauna migratoria) che era stato divelto da scellerati che utilizzavano i pali per fabbricare rudimentali capanne sulla spiaggia.
I volontari si sono inoltre impegnati, in attuazione del protocollo sottoscritto con i Carabinieri Forestali di Martina Franca, nel monitoraggio delle presenze sull’Isola Grande che viene puntualmente aggredita da migliaia di turisti che spesso e volentieri, inconsapevoli del danno arrecato da simile antropizzazione, sono insensibili al rispetto delle regole in area parco danneggiando l’ambiente, raccogliendo fiori e piante e abbandonando rifiuti.
Tale affluenza giornaliera, certamente supera la capacità di carico antropico di tale area che andrebbe sicuramente regolamentata al fine di preservare le valenze ambientali di pregio ancora presenti.
Da segnalare inoltre l’area di Punta Saponara anch’essa appartenente alla Riserva Naturale Orientata Regionale “Palude del Conte e Duna Costiera - Porto Cesareo” con decine di auto e camper parcheggiati in pieno parco nonostante la segnaletica e la sbarra (costantemente aperta) a salvaguardia di un sito così delicato ed importante. Si attendono ora le dovute sanzioni anche in virtù della possibilità di risalire agli autori del fatto sicuramente ripresi dal sofisticato impianto di videosorveglianza installato ad opera dell’Area Marina Protetta sulle torri costiere oltre alle foto scattate durante il monitoraggio.
Gravissima poi la situazione nella zona di Riva degli Angeli e Punta Prosciutto. Qui soggetti irrispettosi di tutto e tutti, bivaccano e campeggiano abusivamente in riserva terrestre realizzando delle tendopoli sulle dune, utilizzando fornelli a gas per cucinare, barbecue a fiamma libera e, addirittura, gruppi elettrogeni per l’illuminazione notturna. La toilette, poi, è ricavata da buche scavate nella sabbia delle dune e per sciacquone ci si serve di secchi di acqua cristallina dal mare dell’Area Marina Protetta. Vani gli inviti al rispetto dei luoghi da parte dei Volontari. Si attende l’esito delle segnalazioni fatte alla Capitaneria di Porto.
Importantissimi i prelievi d’acqua marina effettuati nei pressi del sito “Scalo di Furnu”. I Volontari, dopo numerose segnalazioni circa la presenza di cattivi odori, acqua verde-giallognola e schiume, hanno operato dei prelievi da due distinti siti per le analisi chimiche e batteriologiche.
Da ultimo si segnala l’assoluta mancanza di sicurezza lungo tutta la litoranea (S.P. 340) che, oltre al continuo formarsi di ingorghi durante tutta l’estate poiché risulta essere transitabile a doppio senso quando potrebbe diventare a senso unico (ambulanze in emergenza ripetutamente bloccate nel traffico), non è dotata di pista pedo-ciclabile lungo l’intera percorrenza.
Legambiente ritiene indispensabile per i residenti e per tutti quei turisti che scelgono località dotate di viabilità lenta e sostenibile, che vogliono godere delle bellezze del luogo in tutta sicurezza, l’immediata realizzazione della pista pedo-ciclabile prevista dal Piano Urbanistico Generale che individua tale importante infrastruttura, utilizzando i tratturi di servizio adiacenti ai canali di bonifica del Consorzio Speciale di Bonifica dell’Arneo.
Pertanto si chiede di impegnare da subito, nel prossimo bilancio comunale, gli introiti derivanti dalle sanzioni al C.d.S e quelli della sosta a pagamento, ai sensi di legge, per la realizzazione di tale opera.
È stata molto apprezzata, infatti, l’istituzione della ZTL del centro cittadino dalle 21:00 - 02:00, e si è registrato il positivo incremento dell’utilizzo della navetta comunale al fine di diminuire il traffico veicolare. Servizi che vanno sicuramente riproposti e ampliati.
Meritevole poi la realizzazione, sulla penisola della Strea, del sentiero naturalistico “Terra tra due Mari” che valorizza ancor di più uno dei siti di più alto pregio ambientale del Comune di Porto Cesareo e che per l’occasione ha visto dedicare una pulizia straordinaria dell’intera area.
Legambiente e i volontari che la rappresentano, sottolineano inoltre la necessità di un maggior controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine e auspicano una effettiva gestione della Riserva Naturale Orientata Regionale “Palude del Conte e Duna Costiera - Porto Cesareo” e di campagne di sensibilizzazione della popolazione mirate a incrementare la consapevolezza del vivere civile e dell’educazione ambientale fiduciosi che lo strumento sanzionatorio proposto dal circolo Legambiente Porto Cesareo e divenuto Legge regionale (Legge Regionale Puglia n. 3/2015) possa finalmente trovare piena attuazione anche e soprattutto sul territorio cesarino.
Ne dà notizia il Presidente di Legambiente - Circolo di Porto Cesareo Onlus -, Luigi Massimiliano Aquaro.