TAP, FORZA ITALIA IN SOCCORSO DEL PD. AFFOSSATA MOZIONE M5S PER CONTRASTARE GLI ESPIANTI

Oggi il voto contrario di Forza Italia in conferenza dei capigruppo, ha impedito alla mozione del Movimento 5 Stelle tesa a contrastare gli espianti operati da TAP a Melendugno, di giungere in aula e poter essere discussa.

 

BARI - Oggi il voto contrario di Forza Italia in conferenza dei capigruppo, ha impedito alla mozione del Movimento 5 Stelle tesa a contrastare gli espianti operati da TAP a Melendugno, di giungere in aula e poter essere discussa.  

 

Una discussione fondamentale in un momento tanto delicato per il territorio salentino che avrebbe impegnato concretamente la Regione ad intervenire per provare a bloccare gli espianti.

“La nostra mozione - spiegano gli otto consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Rosa Barone, Gianluca Bozzetti, Cristian Casili, Mario Conca, Grazia Di Bari, Marco Galante, Antonella Laricchia e Antonio Trevisi - infatti avrebbe impegnato la giunta Emiliano a chiedere all’Avvocatura di valutare se impugnare la nota ministeriale, con cui vengono violate le competenze regionali, e contestualmente procedere con un esposto in Procura perchè queste attività, pur non rappresentando un vero e proprio inizio dei lavori, sono ad essi propedeutiche. Una discussione che avrebbe impegnato solo per pochi minuti il Consiglio regionale, anche dopo la discussione della altrettanto importante legge sul contenimento della Xylella. Il capogruppo di Forza Italia Andrea Caroppo si assumerà la responsabilità davanti al popolo salentino per questa decisione inspiegabile e inaccettabile.

Dal canto nostro - proseguono - a questo punto depositeremo un’interrogazione proprio su questo tema: vogliamo sapere se Emiliano, proclami a parte,  intenda agire impugnando la nota ministeriale e valutando la presentazione di un esposto alla Procura. Non è la prima volta che il M5S chiede al governatore di agire tempestivamente e concretamente per fermare TAP, lo incalziamo da oltre un anno sul tema; purtroppo in passato come oggi continuiamo a leggere molte parole da parte di Emiliano e pochissimi fatti.

A questo punto - concludono - è legittimo chiedersi se il Presidente sia davvero orientato a fermare il gasdotto o se stia semplicemente tenendo, come suo solito, due piedi in una scarpa.”